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L’ultima sessione di batterie di qualificazione del mattino regala all’Italnuoto, impegnata in Israele per l’ultima fatica della 18esima edizione degli Europei in vasca corta, ben altre tre finaliste individuali, due di squadra e tre semifinalisti nelle gare sprint che vedranno due turni nel pomeriggio conclusivo, fino alle medaglie. L’Italia si prepara così egregiamente per il gran finale a Netanya.
Alla National Olympic Swimming Pool, l’azzurro sarà protagonista anche con i finalisti “già acquisiti” dopo le semifinali di ieri. Su tutti c’è grande attesa per Marco Orsi, che nei 100 stile libero andrà a caccia del suo primo oro europeo individuale, dopo ben 4 successi in carriera ottenuti con le staffette. Attenzione anche alle due finaliste dei 100 farfalla, Ilaria Bianchi e Silvia Di Pietro. Mentre dal mattino emergono prepotentemente le quotazioni di Simone Sabbioni (in copertina, foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto), semifinalista col primo crono nei 50 dorso, a soli 2 centesimi dal record italiano. Ci sono alte possibilità di medaglia anche con le due staffette 4x50 miste, che chiuderanno il programma di un Europeo che è già storico per il nuoto italiano.
Inutile nascondersi: Simone Sabbioni può ottenere qualcosa di molto importante nei 50 dorso maschili. Il romagnolo allenato da Luca Corsetti dà spettacolo nelle batterie ottenendo il primo tempo d’ingresso in semifinale. Il 19enne, già bronzo a sorpresa sui 200 metri guida il resto della concorrenza con un notevolissimo 23’’41. Un crono che è superiore soltanto di 2 centesimi al record nazionale di Niccolò Bonacchi ottenuto un anno fa ai Mondiali di Doha e che migliora il primato personale di 9 centesimi. Avanza anche il primatista Bonacchi: il pistoiese trova un buon 23’’99, che lo qualifica con il 12° crono in semifinale. Eliminati, nonostante la sua miglior performance, Matteo Rivolta (24’’55 e primato personale sulla distanza migliorato di 4 centesimi) e il giovane esordiente Lorenzo Mora (24’’91): si piazzano rispettivamente 24° e 34°.
Sarà Erika Ferraioli l’unica semifinalista azzurra incaricata di rappresentare l’Italia nei 50 stile libero femminili. La 29enne romana, primatista nazionale sulla distanza in 24’’09, stacca il pass col tempo di 24’’42, ottavo migliore nel ranking complessivo guidato dalla svedese Sarah Sjostrom (23’’81) davanti a Ranomi Kromowidjojo(23’’95) e Jeanette Ottesen (24’’13). Non passa il turno la 21enne Aglaia Pezzato, che nuota in 25’’07, a 21 centesimi dal timing richiesto per rientrare tra le migliori 16. Silvia Di Pietro, la terza azzurra iscritta alle batterie di qualificazione, non ha preso il via per preservarsi esclusivamente in vista della sua finale dei 100 farfalla – e infine della 4x50 mista - che la vedrà tra le protagoniste nella domenica pomeriggio.
Buone notizie dai 200 rana femminili. Merito di Ilaria Scarcella che si regala la seconda finale a Netanya 2015 – già ieri si è piazzata quinta sui 100 metri – stavolta nella doppia distanza. Le premesse per tentare qualcosa d’importante ci sono tutte, vista la condizione eccellente mostrata dalla ligure. Ilaria percorre le otto vasche di gara in 2’22’’64, lontana solo 6 centesimi dal suo personale realizzato quest’autunno. È in finale col sesto crono d’ingresso, dietro la favorita numero uno Viktoria Zeynep Gunes (2’21’’01), Fanny Lecluyse, Maria Astashkina, Vanessa Grimberg e Ana Radic. La sensazione è che la lotta per il podio sia apertissima. Viene eliminata anzitempo Luisa Trombetti. La piemontese tesserata per Fiamme Oro e RN Torino nuota in 2’27’’42, tempo troppo lontano dal crono delle ultime tra le otto qualificate per la finale: ovvero 2’23’’20 ottenuto dal duo Moravcikova-Sebestyen.
Nei 200 farfalla maschili, Laszlo Cseh prepara il suo ultimo show agli Europei. Il talento magiaro che ha festeggiato i 30 anni tre giorni fa, vola in finale col primo tempo, 1’51’’54, e la sensazione di avere nelle corde l’attacco al record europeo del russo Skvortsov, clamorosamente subito eliminato. L’unico azzurro al via delle batterie, Federico Bussolin, non riesce a ripetere l’exploit di poche settimane fa a Massarosa. Il toscano, miglior performer italiano in tessuto, non va oltre il crono di 1’56’’34. È soltanto 19esimo, a poco meno di 2 secondi dalla possibile qualificazione. Avrebbe dovuto eguagliare il suo best per avanzare in finale.
Saranno due le frecce nell’arco azzurro nella finale dei 400 stile libero femminili. Una finale che sarà vissuta sull’annunciato settimo sigillo dell’Iron Lady Katinka Hosszu. L’ungherese, miglior tempo in 4’01’’68, se la dovrà vedere con un’agguerritissima Jazmin Carlin. La britannica – 4 centesimi più lenta di Katinka nelle batterie – proverà a rovinarle i piani. Bene le italiane Diletta Carli (4’02’’44 e quarto tempo complessivo) ed Erica Musso (4’02’’97 e sesta finalista). Entrambe toccano il loro apice in carriera sulla distanza: la Carli migliora di 64 centesimi, mentre la Musso eguaglia il suo best. Esce di scena – nonostante un miglioramento personale di 1,01 secondi – Martina Caramignoli, nona e prima delle escluse con 4’04’’97. 12esima Chiara Masini Luccetti (4’06’’81).
Molto bene la 4x50 mista maschile, che ottiene, in 1’34’’30, il secondo miglior tempo d’ingresso in finale. In apertura di batteria Simone Sabbioni nuota in 23’’89 – secondo miglior crono della serie dietro la Turchia - la sua frazione a dorso, lasciando a un buon Andrea Toniato il compito del sorpasso ai turchi dopo 26’’33. La risalita è completata da Piero Codia (22’’71 a delfino) e allo stile libero da 21’’37 di Federico Bocchia. Tutto facile per il quartetto azzurro, che partirà dalla corsia numero 5 nella finale per le medaglie. Si prospetta una sfida emozionante con la Russia, prima Nazionale qualificata con 1’33’’87.
Si prospetta una nuova lotta per il podio anche per la staffetta 4x50mista femminile, che accede alla finalissima – l’ultima nel programma dell’Europeo, col terzo tempo d’ingresso di 1’47’’93 dietro Russia e Svezia. Elena Gemo, fresca finalista dei 50 dorso individuali, non ottiene una frazione tra le sue migliori in apertura della 4x50. La veneta chiude la sua prova in 27’’65 e lancia al cambio Martina Carraro (30’’78), anche lei migliorabile. Il recupero netto avviene con un’ottima Silvia Di Pietro, che completa i suoi 50 metri a farfalla in 25’’24 (seconda migliore prestazione di tutte le batterie dopo la svedese Sjostrom). Chiude Erika Ferraioli, in 24’’26 e l’Italia vola a vincere la sua batteria e sarà certamente tra le probabili Nazionali protagoniste nel pomeriggio.