Tecnica del Nuoto.
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Il presidente di European Aquatics (ex LEN), Antonio Silva (in copertina), è stato dimissionato dalla carica di presidente della Federazione Portoghese di Nuoto (FPN) a seguito di un’indagine governativa, durata cinque mesi, per violazioni dell’etica.
La decisione non ha colto di sorpresa gli addetti ai lavori che conoscono la disinvoltura di Silva, vincitore quasi plebiscitario delle ultime elezioni LEN, poi entrato nella governance di World Aquatics al seguito del suo presidente, e mentore, Husain Al Musallam.
Questa estromissione dovrebbe rendere più difficile la conferma di Silva al vertice della federazione europea.
All’inizio della scorsa settimana, l’Istituto portoghese per lo sport e la gioventù aveva ordinato alla FPN di licenziare Silva, accusato di avere trasferito i diritti di proprietà intellettuale di un progetto di sicurezza acquatica a suo nome alla FPN.
La sentenza del 16 gennaio è arrivata meno di una settimana dopo che il Bureau di European Aquatics aveva deciso di non intraprendere alcuna azione contro Silva, perché le informazioni fornite dall’informatrice Alexandra Jorge, ex segretaria dell’Assemblea Generale della FPN, “non sollevavano alcun dubbio sull’integrità del signor Silva come presidente di European Aquatics o candidato alla presidenza di European Aquatics“.
L’Olanda e la Croazia, i cui rappresentanti sono stretti collaboratori di Silva nella federazione europea, spingono affinché Silva venga rieletto alla presidenza di European Aquatics come candidato unico, cosa poco probabile se le regole saranno rispettate. Infatti, lo statuto di European Aquatics prevede che le candidature a presidente vengano sottoposte soltanto dalla federazione di appartenenza del candidato. L’elezione è prevista per il 27 gennaio ad Atene nell’ambito del Congresso annuale di European Aquatics.
Silva era stato eletto presidente di European Aquatics (allora LEN), succedendo a Paolo Barelli, nel febbraio del 2022, col 96% dei voti tra 50 federazioni.