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Nuoto

Intervista

Piccoli campioni crescono

Walter Bolognani analizza il movimento giovanile. "Bisogna dare più attenzione all'atleta e non al tempo che fa".

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Piccoli campioni crescono. Al di là dei numeri e dei tempi.

Ad una settimana di distanza dalla fine dei Campionati italiani di Categoria e a poco meno di una settimana dall’inizio dei campionati assoluti, sempre a Riccione, facciamo con Walter Bolognani, responsabile tecnico delle squadre nazionali giovanili, un bilancio di quanto il comparto giovanile stia dando a tutto il movimento natatorio.

Ragazzi, junior e cadetti sotto i riflettori per quell’obiettivo futuro assoluto.

 

Come sempre l’ambiente giovanile regala emozioni e tempi cronometrici che fanno ben sperare.

La categoria più interessante è stata quella dei ragazzi. Anche questa volta hanno dimostrato vivacità dal punto di vista delle presenze, delle prestazioni, dei primati personali, che poi sinceramente a me interessano relativamente, anzi poco . Preferisco guardare gli atleti nel loro complesso e analizzare tutto ciò che sta dietro al “campione” di turno. Per quanto riguarda la categoria junior  è stato invece un momento particolare. I risultati cono stati ottimi e di notevole spessore ma vanno letti nell’ottica che le gare erano a 15 giorni dagli Assoluti, e quindi erano un po’ frenati da questo appuntamento. Lo stesso discorso va fatto per i cadetti per cui tra l’altro mancavano alcune presenze importanti (Detti, Paltrinieri, ecc ecc ndr).

Cosa vuol dire “analizzare l’atleta  nel suo complesso”?

Cerco di analizzare la profondità del movimento, di valutare i primi 8/10, non solo il primo. Bisogna andare oltre ai tempi cronometrici e capire qual è il movimento che ci sta dietro e come si stanno muovendo a livello tecnico.  Non mi stancherò mai di ripetere che quello su cui  bisogna fare attenzione  è quello di cercare di farli nuotare meglio.

Tipo fare attenzione a quei piccoli dettagli tecnici che se non curati si possono perdere nel tempo?

 Esattamente. Dare attenzione ai piccoli dettagli tecnici che fanno la differenza, dalla partenza, alla nuotata, alla virata.  O anche per esempio la distribuzione dello sforzo durante la gara. Questo è il momento giusto e ideale per pensare a questi aspetti tecnici che servono in futuro per l’inizio della vera attività agonistica. Ma non solo, bisogna dare sempre maggiore attenzione all’aspetto psicologico, alla gestione dell’atleta nella sua interezza.

Walter BolognaniWalter Bolognani non vuole fare nomi né evidenziare perfomances singole quanto piuttosto guardare al movimento in generale.

Il bello di questi campionati è che vengono vissuti ancora come un momento gioioso, di allegria e divertimento. E questo è un aspetto che non deve cambiare mai. Ho visto un’atmosfera serena e fortunatamente non ho assistito a  scene di esaltazione estrema come a quelle di sconforto totale. Né tantomeno ho visto  frustrazione da risultati mancati, sia in vasca sia in tribuna. E questo è segno di una maturità dell’ambiente.

Ha preferito la sessione maschile o quella femminile?

Diciamo che tra i maschi c’è  un livello medio più alto (a livello di cronometro) e c’è qualche punta in più. Le gare sono un po’ più frizzanti, e forse questo anche perché i maschi hanno un anno in più. Ma le ragazze che hanno partecipato e che erano destinate ad emergere lo hanno fatto bene e in modo brillante.  

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