Tecnica del Nuoto.
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Nonostante la sconfitta di Rebecca Soni nei 100 rana e il sorprendente quarto posto di Ryan Lochte nei 200 stile libero, gli Stati Uniti, con due medaglie d’oro – Franklin e Grevers nei 100 dorso - e due d’argento (anche Thoman nei 100 dorso), consolidano la loro leadership nel medagliere (12 medaglie in tutto - 4, 5, 3- finora). Terzo oro per la Francia (che scavalcala Cina) con Agnel, complimentato da Hollande, nei 200 stile libero. Pellegrini (200 sl) e Phelps (200 farfalla) in finale con il quarto tempo.
Finali
200 stile libero uomini. Terza medaglia d’oro per la Francia nel nuoto. Merito di Yannick Agnel che a dispetto del nome in acqua è un leone. Come la collega Muffat , oro nei 400 stile libero, il francese raccoglie i frutti di una stagione all’avanguardia. Controlla la gara a piacimento e vince in 1:43.14, miglior tempo dell’anno (1:44.42 ai Trials). Tempo a parte la vittoria di Agnel ha un valore enorme perché ottenuta contro i più quotati specialisti mondiali del momento: Tae-Hwan Park (KOR) e Yang Sun (CHN), entrambi d’argento in 1:44.93; Ryan Lochte (USA) e Paul Biedermann (GER), entrambi fuori dal podio, rispettivamente con 1:45.04 e 1:45.53. Sconfitta bruciante, soprattutto per Lochte: l’americano non aveva mai fatto mistero di voler vincere questa gara. Agnel ha ricevuto i complimenti del presidente francese Francois Hollande, presente in tribuna (questa mattina ai tuffi c’era il primo ministro inglese David Cameron).
100 dorso donne. Missy Franklin (USA) non sbaglia e vince la sua prima medaglia d’oro olimpica in 58.33, record americano: “un risultato oltre le attese” che la fa strafelice. Emily Seebohm (AUS) è seconda in 58.68; in batteria l’australiana era stata la più veloce con 58.39 (6 centesimi in più del tempo della vincitrice di oggi). Terza la giapponese Aya Terakawa, migliorata a 58.83 (dal 59.08 di Tokyo): un bronzo voluto “a costo di rompermi le dita all’arrivo” quarta Anastasia Zueva (RUS), in 59 netto; poi Gemma Spofforth (GBR) 59.20; Jing Zhao (CHN, 59.23) e Belinda Hocking (AUS, 59.28).
100 dorso uomini. L’americano Matt Grevers completa il suo percorso di eccellenza qui a Londra e vince secondo pronostico, in 52.16, record olimpico. Secondo è il suo connazionale Nick Thoman che, con 52.92, avvicina il suo tempo dei Trials (52.86). E’ il primo uno-due in questa Olimpiade. Terzo il giapponese Ryosuke Irie che replica (quasi), con 52.92, il suo personale di 52.91, stabilito ai Trials di Tokyo il 2 aprile scorso. Il francese Camille Lacourt, che a Dunquerque aveva nuotato in 52.75 (seconda prestazione mondiale stagionale) peggiora a 53.08 e resta ai piedi del podio. Escluso anche il britannico Liam Tancock, 5°con 53.35 (53.16 ai Trials). Sulla Spofforth, pure quinta, e su Tancock gli inglesi appuntavano le loro speranze ( ma, a sentire i telecronisti della BBC, si dovrebbe dire “le certezze”) di medaglia nella giornata odierna.
100 rana donne. Cade dal blocco di partenza della corsia 6 l’americana Breeja Larsson ma non viene squalificata. Al segnale di partenza Ruta Meilutyte è la più veloce ed esce per prima dal tuffo; prende la testa e con la sua nuotata perfetta, quasi robotica, non la molla più. Resiste al tentativo di rimonta di Rebecca Soni e vince in 1:05.47 (1:05.21 in semifinale). L’americana, dominatrice della specialità negli ultimi anni, è battuta per 8 centesimi: deve accettare la sconfitta e accontentarsi della medaglia d’argento con 1:05.55. La quindicenne lituana aveva detto che avrebbe provato a vincere, ed è stata di parola. Ad applaudirla, in tribuna, Lina Kachushyte, grande nuotatrice lituana degli anni ottanta, che vinse i 200 metri rana all’Olimpiade di Mosca nel 1980 (nuotando per l’Unione Sovietica, poiché il suo paese non era ancora indipendente). Sconosciuta prima di Londra, la Meilutyte ora è campionessa olimpica, ai danni di un’americana. Vorranno gli americani lanciare strali anche contro di lei? Sul podio Ruta si commuove, piange ma è felice. Può ascoltare l’inno nazionale che fu negato alla Kachushite. Poi l’abbraccio con Rebecca Soni, capace di un bel gesto di fair play. L’ultima volta che una quindicenne vinse un ora olimpico fu quaranta anni fa, a Monaco 1972: ci riuscì l’australiana Shane Gould, che di ori ne vinse addirittura tre (oltre ad un argento e a un bronzo). Al terzo posto Satomi Suzuki, con 1:06.46; anche per lei una medaglia stravoluta, il terzo bronzo odierno per il Giappone. Notevole il quarto posto della giamaicana Alia Atkinson (1:06.93), che, come abbiamo già raccontato, era entrata in finale grazie al vittorioso spareggio.
Semifinali
200 stile libero donne. Stamattina i tempi delle batterie furono relativamente lenti. Stasera tutte devono spingere per entrare in finale. Così è. Nella prima semifinale, la più veloce, lotta strenua fra le prime tre che chiudono racchiuse in un decimo di secondo: Bronte Barratt (AUS) 1:56.08, Allison Schmitt (USA) 1:56.15, Camille Muffat (FRA) 1:56.18. Federica Pellegrini vince la seconda semifinale in 1:56.67, quarto tempo del ranking delle semifinali. “Vado avani un passo alla volta; darò tutto domani”, ha detto Fede. Poi ha aggiunto: “Penso cheper vincere ci voglia un 1:55 basso”. Missy Franklin entra in finale con l’ottavo tempo (1:57.57): il suo crono è peggiore di oltre due secondi rispetto a quello della prima frazione della 4X200 stile libero d’oro di Shanghai 2011, ma è chiaro che la sedicenne di Colorado Springs nuota al risparmio, dovendo disputare dopo pochi minuti la finale dei 100 dorso (che poi vincerà).
200 farfalla uomini. Il giapponese Takeshi Matsuda vince la prima semifinale in 1:54.25 davanti Chad Le Clos (RSA, 1:54.34), Yin Chen (CHN,1:54.43) e Tyler Clary (USA, 1:54.93), nell’ordine. Tutti passano il turno. Nella seconda semifinale Michael Phelps fa una gara d’attesa; poi libera le sue energie nell’ultima vasca e vince nettamente ma il suo 1:54.53 è soltanto il quarto tempo del ranking delle semifinali, immediatamente davanti a quello del suo compatriota Clary. L’americano si prende una piccola rivincita su Dinko Jukic (1:54.95) che lo aveva battuto in mattinata. Dice: “Mi sento meglio, sono più felice, sto tornando”. L’ungherese Laszlo Cseh, pallida copia di quello visto agli Europei in maggio, non ce la fa: è eliminato con 1:55.88 e non potrà difendere l’argento di Pechino 2008. Fuori col 9° tempo (1:55.36) anche l’altro ungherese Bence Bizco che aveva nuotato in testa per metà gara. Completano la finale il polacco Pawel Korzeniowski e il serbo Velimir Stjepanovic.
200 misti donne. Prima semifinale bella e combattuta. Arrivo simultaneo per tre. Tocca per prima la svelta Katinka Hosszu, l’ungherese che si allena in California: 2:10.74 il suo crono (è soltanto il 5° delle semifinali). Hannah Miley, beniamina del pubblico, è seconda, a sei centesimi; Kirsty Coventry terza a 9 centesimi. Entra in finale anche lei, con l’ottavo tempo. Più veloce la seconda semifinale, in cui le prime quattro fanno tutte meglio della Hosszu. Vince la ormai notissima sedicenne cinesina Shiwen Ye con un gran tempo, 2:08.39, record olimpico. Staccatissima Alicia Coutts (AUS) la seconda, 9.83, terze le americane Caitlin Leverenz e Ariana Kukors con l’identico tempo di 2:10.08. In finale col sesto tempo (2:10.80) anche Stephanie Rice (AUS) campionessa di Pechino’08.