Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Nuoto

Omaha (Nebraska, USA), 26 giugno-3 luglio 2016 - Trials Olimpici USA/4a e 5a Giornata

USA TRIALS/4&5: ecco i grossi calibri

Nelle giornate centrali della manifestazione i grandi nomi tornano in auge: Katie Ledecky (200 sl), Michael Phelps (200 farfalla) e Nathan Adrian (100 sl) vincono le rispettive prove qualificandosi per Rio, per Phelps sarà la quinta Olimpiade, mai nessun americano come lui. Josh Prenot sfiora il primato mondiale nei 200 rana. Michael Taylor WJR di 1 centesimo nei 200 dorso; Michael Andrew eguaglia il record giovanile nei 200 misti. Maya DiRado prevale ancora nei misti femminili mentre Cammile Ad

  • Share
josh prenot

Nella prima finale della quarta giornata Katie Ledecky era chiamata a rispondere - magari con gli interessi - al crono che Federica Pellegrini ha realizzato al Sette Colli (1:54.55). L'americana, in maniera non dissimile da quanto accaduto nella prova dei 400, è però caduta in un errore tattico (sebbene forse frutto di una strategia concordata con il proprio tecnico) consistente in una prima parte di gara eccessivamente rapida (55.87 ai 100 metri, ricordiamo che, a gennaio, in occasione dell'1:54.43, il passaggio fu 56.19) del quale ha puntualmente pagato il prezzo nelle ultime due vasche (29.47 - 29.54).

Il crono complessivo, 1:54.88, è inferiore a quello con cui lo scorso anno si è aggiudicata l'oro mondiale proprio davanti all'italiana, ma anche in considerazione del contegno serbato dalla Ledecky, che dopo la prestazione ha preferito parlare delle prospettive della 4x200 statunitense piuttosto che della prova individuale, si deduce che la regina dello stile libero mondiale avverta il rischio di essere detronizzata. Dietro di lei, ad avvalorare le ambizioni di oro olimpico e possibile record mondiale, si sono mosse bene MissyFranklin, seconda con 1:56.18 felicissima di aver conquistato il pass per Rio, LeahSmith (la rivelazione dei 400) 1:56.63 ed AllisonSchmitt 1:56.72. A dire il vero il crono della Franklin non è eccezionale nell'ottica della gara individuale, nondimeno nella prova collettiva emergerà senza discussioni lo strapotere americano. Ulteriore componente della staffetta sarà verosimilmente Melanie Margalis, sesta a 1:57.65 la quale (come tra breve vedremo) ha però conquistato la qualificazione olimpica nei 200 misti. Più incerta la posizione di Cierra Runge, quinta, 1:57.16, non qualificata per prove individuali (salvo exploit negli 800 stile) e Simone Manuel, settima (seconda fino ad una vasca dal termine), 1:57.84, la quale, nonostante avesse dichiaratamente riposto molte aspettative in questa gara, se non riuscirà a qualificarsi nei 50 e/o 100 stile libero - si noti però che in questo caso la qualifica appare assai probabile - dovrà dire addio alla staffetta e al sogno olimpico.

La finale successiva ha segnato un altro pezzo di storia. Quinta partecipazione olimpica per Michael Phelps (foto sotto), mai nessun americano era riuscito nell'impresa di cui l'allievo di Bob Bowman, a fine gara, dà testimonianza aprendo le dita della mano e mostrandole al pubblico. Scendendo nel merito della performance, 1:54.84 il crono complessivo, non si può dire che Phelps abbia condotto una gara intelligente né che il tempo realizzato sia di rilievo assoluto. Forse ha tentato un passaggio rapido (53.07 ai 100 metri) per timore di restare invischiato nel gruppo, forse ha voluto testare la propria condizione pur consapevole di non aver finalizzato la preparazione per questo evento. Fatto sta che nell'ultima vasca (completata in 31.90) lo statunitense è parso stravolto dalla fatica e se avesse avuto due rivali all'altezza probabilmente sarebbe stato eliminato. In fase di intervista però Phelps palesa sempre soddisfazione attorno all'esito degli allenamenti e fiducia nei propri mezzi tecnici al punto di non nascondere l'obiettivo del primato mondiale dei 200 farfalla. Per quanto sin qui visto ai Trials, e pur non sapendo quanto abbia concretamente “scaricato” per centrare la qualificazione olimpica, si può certamente dire che l'1:51.51 gommato di Roma '09 appare assai distante e lo stesso podio brasiliano potrebbe essere a rischio, data la concorrenza di Laszlo Cseh, Chad le Clos, Daiya Seto. Alle spalle di Phelps è giunto Tom Shields, 1:55.81, qualificato; terzo Jack Conger, 1.56.45.

michael phelps

michael phelps

La terza finale del quarto giorno non ha offerto delle prestazioni realmente degne di nota. Ad eccezione del sorpasso finale, che vale il secondo posto e la qualifica olimpica, di Melanie Margalis (2:10.11) su Caitlin Leverenz (2:10.16) la gara è parsa un po' scontata, con Maya DiRado che ha imposto i suoi rimi senza peraltro essere obbligata a dare il 100%, come affermato al termine della prova. A Rio è lecito attendersi un progresso rispetto al 2:09.54 e non è vietato sognare il podio olimpico.

La finale di apertura della quinta giornata, 200 rana, ha sin qui rappresentato la prova dal livello tecnico superiore. Dopo oltre 150 metri di gara in cui Kevin Cordes ha spazzato la vasca, le fatiche di un passaggio a 1:00.77 si sono fatte sentire e Josh Prenot, 1:01.67 a metà gara, (foto di copertina) ne ha approfittato magnificamente (32.98 negli ultimi 50 metri), 2:07.17, record americano, seconda prestazione mondiale all-time. Cordes ha chiuso in 2:08.00 e nonostante il 34.41 dell'ultima vasca ha guadagnato la seconda qualificazione olimpica per soli 14 centesimi a scapito di Will Licon.

I 200 farfalla femminili già dalla vigilia non promettevano grande spettacolo. La giovane, classe '99, Cassidy Bayer ha cercato di renderli più vivaci, con un rapido passaggio (prima in 28.37) ai 50 metri e a metà gara (seconda, 1:00.95), ma nel proseguimento della competizione ha alzato bandiera bianca. Questi i tempi, non esaltanti, delle prime tre.

Cammile Adams, '91, 2:06.80.

Hali Flickinger, '94, 2:07.50.

Cassidy Bayer, '99, 2:08.68.

Spettacolare, in chiusura del quinto giorno, l'ultimo atto della gara regina al maschile. Il 35enne Anthony Ervin ha sfruttato al meglio le proprie doti di sprinter puro nella prima vasca, coperta in 22.37, ottenendo la leadership davanti a Nathan Adrian (22.70 - foto sotto) . Nella vasca di ritorno il campione olimpico in carica si è fatto valere pienamente prendendo la testa della gara e fermando il cronometro a 47.72, suo secondo miglior tempo di sempre. Alle sue spalle sono giunti i due giovani Caeleb Dressel (classe '96) 48.23 e Ryan Held ('95) 48.26, Ervin a 48.54, che ottiene così la qualificazione olimpica! Quinto e sesto Jimmy Feigen (48.57) e Blake Pieroni, la cui sorte in ottica completamento staffetta sarà chiarita solo dopo la fine dei campionati. Per la prova collettiva è bene nuovamente tener conto di quanto già detto (USA TRIALS/2&3: ancora vittime illustri) riguardo all'eventuale ripescaggio di Michael Phelps.

NATHAN ADRIAN

Nelle semifinali della quinta giornata, infine, si è assistito alla realizzazione di due WJRs: il primo, nei 200 dorso, 1:56.78, ad opera di Michael Taylor, classe '98, che ha migliorato di un solo centesimo il primato detenuto dal cinese Guangyuan Li; il secondo nei 200 misti per mano del solito Michael Andrew, '99, che ha eguagliato quanto nuotato da Joseph “Gunnar” Bentz ai Mondiali giovanili di Dubai '13, 1:59.44.

 

Per le fotografie si ringrazia USA Swimming

 

Leggi anche...

Tuffiblog