Tecnica del Nuoto.
Clicca qui
La Giunta Nazionale CONI, tramite il comunicato emesso al termine della sua 1066ª riunione, tenutasi al Foro Italico l’altra mattina, ha informato che “Oltre ai Campioni del mondo delle discipline olimpiche come da regolamento, sono stati insigniti del collare tre presidenti di federazioni internazionali olimpiche. Si tratta di Gianni Infantino (Presidente FIFA), di Julio Cesar Maglione (Presidente FINA e membro onorario CIO) e Ivo Ferriani (Presidente Bob e Skeleton, nonché membro CIO). Infantino e Maglione sono anche orgogliosamente cittadini italiani”.
Nulla sappiamo, né ci interessa sapere, di Infantino e Ferriani.
Di Julio Cesar Maglione (in copertina, a Budapest 2017, nella foto di G.Scala/Deepbluemedia/Insidefoto), che conosciamo da 30 anni, invece sappiamo che è un accumulatore seriale di cariche sportive nazionali e internazionali, grazie anche alla sua consumata abilità di nuotare nelle acque della politica sportiva.
Per questa sua abilità egli ha pure ricevuto infiniti premi: il più recente, il Premio “Quijote” (“Chisciotte”), dall’Associazione dei Giornalisti Sportivi dell’Uruguay (foto sotto); il prossimo, dal CONI, il “Collare d’Oro”, massima onorificenza sportiva individuale italiana. Il merito? “Essere orgogliosamente italiano”.
Questo suo “orgoglio di essere italiano” francamente non ci era noto. Ci risulta che fino a qualche mese fa nemmeno alla FINA sapessero del suo doppio passaporto, notizia che anche noi abbiamo appreso recentemente, e accidentalmente.
Non conosciamo la data in cui Maglione ha ottenuto il passaporto italiano, e neppure il motivo che lo ha indotto a richiederlo, ma ci sembra strano che la ragione sia “l’orgoglio”, perché Maglione alla sua veneranda età – 82 anni il 14 novembre prossimo –, l’italiano lo orecchia ma non lo parla, pur avendo avuto una vita e un’infinità di occasioni per apprenderlo.
Non conosciamo i nomi dei suoi genitori, né quelli dei suoi nonni o bisnonni italiani, né il luogo di partenza dell’emigrante che ha consentito a Maglione di rivendicare il passaporto italiano, e una breve ricerca su Google non ci ha fornito informazioni in merito. Ci ha soltanto permesso di appurare che, secondo un sito, sarebbero 966 le famiglie Maglione in Italia, il maggior numero in Campania (555),
Piemonte (106) e Lazio (69); invece, secondo un altro sito il maggior numero di cognomi Maglione si troverebbe in Francia (molti a Marsiglia), e nell’estrema Liguria di Ponente (oltre 400).
D’altra parte non possiamo nemmeno escludere che Julio Cesar Maglione oggi si senta orgogliosamente italiano, dopo avere passato orgogliosamente una vita da uruguaiano e latino americano. L’abilità di stupire non gli fa difetto. Quando l’avevamo conosciuto Maglione esibiva orgogliosamente una capigliatura rigogliosa (foto sotto); altrettanto orgogliosamente molti anni dopo ci comparve davanti esibendo una splendida pelata. Fu scioccante, ma non per lui.
Da buon condottiero Julio Cesar – nomen omen - ha mostrato doti di flessibilità anche in politica sportiva: nel 2009 fu eletto presidente della FINA dopo avere promesso che sarebbe rimasto in carica per un solo mandato, nel 2017 si è fatto eleggere in quella posizione per la terza volta consecutiva. Sempre orgogliosamente.