Tecnica del Nuoto.
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Nella seconda giornata degli Assoluti primaverili Unipolsai, allo Stadio del Nuoto di Riccione, Silvia Scalia (in copertina) migliora il personale, nonché record italiano di 15 centesimi, e in 27"74 sfiora per 4 centesimi il tempo limite dei 50 dorso per mondiali ed europei che proverà a nuotare nella finale A. Già abbondantemente sotto al tempo limite (59"20) Nicolò Martinenghi (sotto) che in 58"78 domina le eliminatorie dei 100 rana dopo una prima vasca nuotata lunga e in pieno controllo.
Nel frattempo Thomas Ceccon aveva ottenuto il primo tempo dei 100 dorso con un comodo 54"57 in attesa della finale dove proverà a scendere sotto al tempo limite di 53 secondi alla portata del detentore del record assoluto. Facile primo tempo anche per Francesca Fangio che domina le eliminatorie dei 200 rana in 2'27"03 senza disperdere energie. Il tempo limite è 2'23" netto, al di sotto del record italiano che detiene in 2'23"06 il bronzo europeo in vasca corta. Nelle batterie della farfalla, aspettando la doppia distanza gli over 30 Piero Codia e Matteo Rivolta si piazzano nelle prime posizioni dei 50 rispettivamente in 23"74 e 23"90, divisi solo dal post-millennial Lorenzo Gargani in 23"82; mentre le protagoniste della specialità Elena Di Liddo (sotto) e Ilaria Bianchi si confermano ai vertici dei 100 in 58"87 e in 59"35 mettendo nel mirino il 57"40 che vale la qualificazione internazionale. Molto severi i tempi limite di 23"20 e 57"40. Così come quelli dei 200 stile libero femminile, 1'56"90, e della staffetta 4x200, 7'55" netto, con Antonietta Cesarano per il momento avanti a tutte in 2'00"83.
La sessione pomeridiana si apre subito con l'exploit di Silvia Scalia che si prende tutto: il record nei 50 dorso in 27"66, che migliora il personale, nonché precedente primato che aveva nuotato in batteria in 27"74, e la qualificazione per i campionati mondiali ed europei. Doppio primato e doppio pass. Completano il podio Margherita Panziera e Federica Toma (sotto sul podio) rispettivamente seconda in 28"22 e terza in 28"33.
Successivamente torna abbondantemente sotto al tempo limite anche in finale e, dopo il 58"78 delle batterie, Nicolò Martinenghi domina la finale in 58"57 con la sesta prestazione della carriera, nonché seconda stagionale mondiale alle spalle dell'olandese Arno Kamminga (58"52) e avanti al re britannico Adam Peaty. Martinenghi precede Simone Cerasuolo e Andrea Castello rispettivamente secondo in 1'00"62 e terzo in 1'00"71. Poco prima c'era stata la grande prestazione di Thomas Ceccon (sotto con la medaglia) che vince i 100 dorso in 52"99 andando sotto di un centesimo al tempi limite per le manifestazioni internazionali e realizzando la seconda prestazione mondiale stagionale alle spalle del giapponese Riosuke Irie. Il detentore del record assoluto nuota una buona prima parte in 25"69 e protegge la posizione in 27"30. Completano il podio il campione italiano della breve distanza Michele Lamberti in 54"55 e Lorenzo Mora (sotto sul podio) in 54"58.
Uno schiaffo nell'acqua misto di rabbia e soddisfazione per il secondo tempo della carriera. Francesca Fangio (sotto) vince i 200 rana in 2'23"60, a 6 decimi dal tempo limite iridato e a 54 centesimi dal record italiano che detiene dal Sette Colli dello scorso anno. L'azzurra, bronzo europeo in carica in vasca corta, precede Lisa Angiolini, seconda in 2'25"64, e Arianna Castiglioni, terza in 2'27"17.
Le finali della farfalla sono le fotocopia delle batterie. Nei 50 maschili gli over 30 Piero Codia e Matteo Rivolta si piazzano sul podio rispettivamente in 23"56 e 23"88, divisi solo dal post-millennial Lorenzo Gargani in 23"68; nei 100 femminili le protagoniste della specialità Elena Di Liddo e Ilaria Bianchi si confermano ai vertici in 58"70 e 58"81 con Silvia Di Pietro che sale sino al terzo posto in 58"93. In chiusura Alice Mizzau vince i 200 stile libero in 1'59"59 ed è molto emozionante se si considera che viene proprio premiata dall'amica Federica Pellegrini, che l'ha scelta come unica italiana per disputare la sua gara di addio tra tante star internazionali con cui ha condiviso la carriera. Completano il podio Alice Antonia Scarabelli in 1'59"93 e Noemi Cesarano in 2'00"11.
Poi la staffetta 4x200 maschile (sopra) dell'Esercito migliora il record italiano di società col tempo di 7'10"49 e le frazioni di Stefano Ballo (1'48"17), Gabriele Detti (1'46"43), Matteo Ciampi (1'46"62) e Federico Burdisso (1'49"27), che precedono CC Aniene (7'12"38) e Fiamme Oro (7'16"74); la frazione lanciata più veloce però è di Stefano Di Cola che nel quartetto della Marina Militare va in 1'45"47.
Foto di Giorgio Scala / DBM.