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Nuoto

Tokyo, 28-29 ottobre 2014 – FINA World Cup (25m)/6° Tappa – 2a Giornata

WC6: Hosszu infallibile, quattro ori e migliore prestazione a Tokyo. Hagino dà spettacolo

Incontentabile, determinata e sempre più dominatrice. Katinka Hosszu chiude la sesta e penultima tappa di World Cup FINA, con uno speciale sigillo "di rincorsa". La leader della classifica conclude con quattro successi e agguanta - strappandola alla Atkinson - la migliore performance della due giorni giapponese, nei 100 misti. Tra gli uomini il giapponese Hagino è super con due ori e il record asiatico nei 200 misti.

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Provate a stuzzicarla. Vi ripagherà con la stessa moneta e mostrando ancor di più il suo proverbiale furore agonistico. La World Cup FINA-Mastbank si conferma habitat dell’incredibile Katinka Hosszu. L’ungherese continua a far parlare di sé con la sua lingua preferita: quella della vittoria senza possibilità di dividersi poste con nessun’altra. Anche dopo la sesta e penultima tappa del circuito fermatosi a Tokyo, la formidabile magiara colleziona quasi tutto quello che poteva agguantare. In chiusura aggiunge al suo bottino altre quattro medaglie d’oro, cui unisce un bronzo. Oltre alla nuova pioggia di successi, conquista anche il titolo di best performer femminile del meeting svoltosi al Tatsumi International Swimming Center, allungando ancora di più la sua fuga incontrastabile – ora sono più di 500 i punti di vantaggio sulla seconda - per il titolo generale.

Il dominio è meno marcato in campo maschile, ma il vincitore “annunciato” si conferma tale. Chad Le Clos, infatti, ha allentato il numero degli impegni in Giappone, ma nonostante ciò rimane ben saldo davanti a tutti, merito anche di un prestigioso tre su tre nelle gare del suo stile prediletto: il delfino. Ma Tokyo non è stata solo la vetrina del duo Hosszu-Le Clos. La due giorni di Coppa si è chiusa con le belle vittorie dell’idolo di casa Kousuke Hagino, che nei 200 misti ha colto in un sol colpo record asiatico e della manifestazione. Esulta anche l’altra attesissima stella sbarcata in Coppa da ieri, Ruta Meilutyte. La ranista lituana si vendica su Alia Atkinson – dopo la sconfitta di ieri nei 100 – sopravanzandola nei 50 metri.

Impossibile non partire dalle gesta di Katinka Hosszu, che ha cominciato sin dalla sua prima fatica odierna a far intendere volontà e condizione adatte per tentare l’assalto alla best performance di Tokyo. Infatti i 400 misti della magiara hanno aperto questa sfida grazie alla sua solita partenza super e proseguita a ritmi record fino alla chiusura della frazione a dorso. Poi, il punto debole della campionessa, la rana, penalizza l’eventuale assalto al record di tappa. Poco male, perché il crono è comunque tra quelli da segnarsi in rosso: 4’23’’67 e seconda migliore prestazione stagionale (la prima l’aveva portata al primato mondiale a Doha in 4’20’’83). Dietro di lei, il vuoto, anche se agguerrito il duello Leverenz-Belmonte, che si risolve in favore della spagnola (4’26’’42).

Senza problemi la seconda vittoria di giornata della leader incontrastata di Coppa. La Hosszu anticipa tutte nei 100 dorso – sei su sei in World Cup 2014 – e realizza un tempo super anche in questo caso: 56’’07. A quasi un secondo giunge la seconda, la britannica Gerogia Davies (57’’06). Stesso copione in occasione del terzo successo del mercoledì: i 200 farfalla. Anche in questo caso, Katinka si prende l’oro – sfuggitole nel weekend scorso a Pechino, quasi clamorosamente – e lo fa con un crono – 2’03’’14 - di ottimo livello, da lei mai realizzato solo una volta – a Mosca limò 15 centesimi in meno - in Coppa. Anche stavolta una pur ottima Mireia Belmonte (2’03’’83) si deve accomodare sulla piazza d’onore del podio.

Ma dopo il terzo oro, alla Hosszu qualcosa non quadra ancora. Il cerchio e il sigillo su Coppa e tappa giapponese non si può chiudere senza centrare la migliore prestazione – in termini di coefficiente cronometrico in punti FINA – del meeting di Tokyo. Così l’insaziabile e incontenibile Katinka si prende tutto (compresi i 24 punti bonus e soprattutto il premio economico) nei 100 misti. Ironia della sorte – o schiacciante dimostrazione di forza – sopravanza nella speciale graduatoria, e in gara, proprio Alia Atkinson, autrice di un 100 rana spettacolare nella giornata di martedì. La “pratica” viene sbrigata in 57’’74, finendo a soli quattro decimi dal record mondiale realizzato a Doha, in agosto. Oro e miglior performance di tappa per Katinka, che lascia dietro di sé, anche nei 100 misti, una caparbia Atkinson. La giamaicana chiude al secondo posto in 58’’47, confermandosi la seconda atleta più veloce in stagione. Nulla a che vedere, però con il fenomeno di Pécs.

Livello gigante per un Chad Le Clos a impegno ridotto nella tappa giapponese. Dopo la doppietta 50-200 farfalla nella prima giornata, il sudafricano pensa a preservare energie giocando in difesa per il discorso Coppa del Mondo, di rimane saldamente leader. Così, si presenta solo ai 100 metri, dove conquista agevolmente la vittoria con un tempo da far invidia a qualsiasi altro specialista voglia sfidarlo: 48’’95. Si conferma così l’unico capace di abbattere in stagione il muro dei 49 secondi. Steffen Deibler e Takeshi Kawamoto – rispettivamente argento e bronzo – si fermano a 50’’24 e 50’’40.

I 200 stile libero uomini vedono un assente d’eccezione per la finale: il primatista mondiale Paul Biedermann, primo degli esclusi dopo le batterie. In compenso, però, il livello dei finalisti rimane molto alto. C’è il campione europeo in vasca lunga Velimir Stjepanovic e c’è il più veloce in quest’inizio d‘annata Thomas Fraser-Holmes (ieri male sui 400), con loro l’emergente australiano Myles Brown e soprattutto la new entry di Tokyo e campione asiatico sulla distanza, Kousuke Hagino. Fraser-Holmes cerca di forzare il ritmo e regge la testa fino ai 150 metri. Poi sale in cattedra il padrone di casa Hagino, che recupera impostando l’ultima metà di gara in negative split. Chiude al primo posto in 1’42’’62, davanti a un ottimo Brown (1’42’’78) e Fraser-Holmes (1’43’’08).

L’Hagino-show comincia così nei 200 stile libero, ma esplode definitivamente nei 200 misti. Il recordman di medaglie conquistate – ben 7 in totale, tra cui quattro d’oro - ai recenti Asian Games, si scatena e trova la sua migliore prestazione sulla distanza in 1’51’’27. In un colpo solo abbatte il precedente record asiatico e quello della manifestazione – detenuti da lui stesso dopo l’1’51’’50 nuotato nel 2013 – e supera Chad Le Clos nella graduatoria mondiale stagionale. Il dualismo si è appena aperto? Forse sì. La superba gara di Hagino è accompagnata anche dal tempo ottimo del connazionale Daya Seto, secondo in 1’52’’55.

Tra le prestazioni di maggior rilievo dell’ultima giornata, ci sono quelle che riguardano il capitolo rana. Da una parte arriva Ruta Meilutyte, che preannuncia un’annata di altissima qualità. La 17enne lituana dà spettacolo nell’attesa rivincita andata in scena contro Alia Atkinson nei 100. La campionessa olimpica nei 100 si prende l’oro nei 50 metri in 29’’36. Un fulmine che la giamaicana – seconda in 29’’66 – non può contrastare in questo caso. In campo maschile, la rana rimane cosa di Daniel Gyurta, ma non senza fatica. Nei 100 metri, l’ungherese si conferma re di Coppa 2014 per la sesta volta dopo una battaglia sul filo dei centesimi con il giapponese Yasuhiro Koseki. In questa occasione, il tempo vincente d Gyurta rientra negli standard di qualità altissimi. Ma il suo 57’’23 è migliore di appena un centesimo rispetto al crono di Koseki.

I 1500 stile libero non sfuggono a Gergely Gyurta. Il fratello minore dell’olimpionico ranista, conquista il quinto successo su sei tentativi nella manifestazione. Incoraggia il tempo vincente dell’ungherese, fermatosi a 14’36’’38: un ulteriore miglioramento dopo la bella prova di Pechino e soprattutto il miglior crono mondiale di quest’inizio di stagione, superando l’ucraino Frolov che l’aveva battuto a Mosca.

I 100 stile libero donne, colmi di nuovi nomi soprattutto dalla Gran Bretagna aumentano di livello e di competizione. Merito di una Francesca Halsall che si conferma in grande spolvero - è d’oro con 51’’96 - che in gara regge al recupero dell’australiana Emma McKeon (52’’21). La britannica sceglie un passaggio veloce a metà gara, così da controllare la progressione della rivale. Tanto le basta per realizzare il terzo crono mondiale della stagione (dietro a Ranomi Kromowidjojo e Femke Heemskeerk) e strappare la leadership assoluta sulla distanza – parlando della Coppa 2014 – a Inge Dekker. L’olandese va fuori dal podio e finisce al quarto posto, anticipata anche dalla giapponese Miki Uchida, terza in 52’’69.

Prima vittoria in Coppa del Mondo per lo spagnolo Miguel Ortiz. Il 23enne regola la concorrenza di Eugene Godsoe e Christian Diener, vincendo i 50 dorso in 23’’30. Ma la Spagna festeggia a pieno diritto con la seconda affermazione in due giorni dell’eterna campionessa piazzata – chiedere alla Hosszu per le motivazioni – Mireia Belmonte. Il talento di Badalona si conferma regina del mezzofondo in Coppa, vincendo i 400 stile libero donne. Ma con la Hosszu un po’ stanca – chiuderà “solo” terza – la Belmonte deve sudare per riprendere l’emergente 19enne giapponese Chihiro Igarashi, in testa fino al rush conclusivo. La Belmonte si prende l’oro sfoderando carattere, esperienza e la sua migliore prestazione stagionale sulla distanza in 4’00’’87. La nipponica si ferma due centesimi dopo.

Inge Dekker mantiene l’imbattibilità stagionale di Coppa nei 50 farfalla. Dopo il doppio smacco subito nello stile libero, l’olandese si tiene alle spalle una positiva nuova arrivata nel circuito, Francesca Halsall (25’’18 contro il 25’’29 della britannica).

Il Giappone non festeggia soltanto Hagino. Dopo le due vittorie del loro campione, i padroni di casa trovano il poker d’ori nell’ultimo giorno, grazie a Shinri Shioura (oro nei 100 stile libero maschili in 21’’38) e Rie Kaneto – 2’19’’18 nei 200 rana donne.

Per consultare tutti i risultati completi della due giorni di World Cup a Tokyo, clicca qui.

 

L’appuntamento con la settima e ultima tappa riservata alla FINA World Cup è previsto per il 1° il 2 novembre a Singapore, dove s’incoroneranno i vincitori dei titoli generali e dell’ultimo cluster.

 

CLASSIFICHE GENERALI dopo la sesta tappa, con punti e premi guadagnati

UOMINI

Chad le Clos – 414 ($136,000)
Daniel Gyurta – 305 ($95,500)
Tom Shields – 223.5 ($78,250)
Thomas Fraser-Holmes – 207 ($75,000)
Marco Koch – 150 ($32,500)
Christian Diener – 135 ($25,500)

DONNE

Katinka Hosszu – 889 ($228,000)
Inge Dekker – 330 ($103,500)
Mireia Belmonte Garcia – 255 ($79,500)
Alia Atkinson – 255 ($50,000)
Daryna Zevina – 123 ($32,000)
Evelyn Verraszto – 87 (17,500)

 

CLASSIFICHE PARZIALI DOPO LE TAPPE DI PECHINO E TOKYO (TERZO E ULTIMO CLUSTER A SINGAPORE):

 

MASCHILE

1. Chad le Clos (132)

2. Daniel Gyurta (93)

3. Daiya Seto (81)

4. Steffen Deibler (57)

5. Myles Brown (51)

6. Mitchell Larkin (46.5)

 

FEMMINILE

1. Katinka Hosszu (246)

2. Alia Atkinson (96)

3. Inge Dekker (78)

4. Mireia Belmonte (75)

5. Madison Wilson (39)

    Sally Hunter (39)

Francesca Halsall, che ha raccolto 45 punti nella tappa di Tokyo, non rientra nella competizione parziale per l’ultimo raggruppamento (cluster) che prevede la partecipazione a tutte e tre le ultime tappe - che si concluderà a Singapore -. Mentre la Halsall non ha partecipato alla tappa di Pechino.

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