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Nuoto

16esimi Campionati Mondiali di nuoto a Kazan (Russia) – Nuoto/Settima giornata – Batterie

Sun "scherza", Greg fa già sul serio: l’azzurro in finale col primo tempo. Martina Carraro da record italiano

Un primo tempo d’ingresso in finale (Gregorio Paltrinieri), un record italiano (Martina Carraro nei 50 rana da 30’’83), un ingresso in finale di staffetta col terzo tempo (4x100 sl mista con la coppia Pellegrini-Magnini insieme in gara) tre semifinalisti nel pomeriggio (oltre alla Carraro anche Castiglioni e Sabbioni) e due sole note negative dalla velocità femminile. Il sabato mattina azzurro ai Mondiali di Kazan si può dichiarare positivo.

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SUN Yang CHN, PALTRINIERI Gregorio ITA Men's 1500m Freestyle

E venne il giorno delle batterie della velocità e del primo capitolo della sfida tra Paltrinieri e Sun (foto in copertina di Andrea Staccioli/ Deepbluemedia/ Insidefotonei 1500 stile libero. Il sabato mondiale alla Kazan Arena ha vissuto sui brividi veloci dei 50 metri per ben tre occasioni. Dalle donne dello stile libero – in cui si preannunciano le terribili sorelle Campbell ancora protagoniste – a quelle della rana – con una Ruta Meilutyte col dente avvelenato – fino alla sicurezza Camille Lacourt (50 dorso maschili). Poi ha esordito la seconda staffetta mista, la 4x100 stile libero, e appunto è arrivato l’atteso primo round con Sun Yang - andato a Gregorio Paltrinieri - nei 1500.

In evidenza netta gli azzurri. Ben tre saranno gli italiani in vasca nelle semifinali del pomeriggio. Su tutti Martina Carraro, ancora una volta un fulmine nei 50 rana, nei quali ha ritoccato per la seconda volta il suo record italiano, fissato ora a 30’’83. Nella stessa gara è promossa anche Arianna Castiglioni, mentre Simone Sabbioni trova la sua seconda semifinale mondiale – da esordiente – stavolta nei 50 dorso. Uniche note negative arrivano dalle velociste Erika Ferraioli e Silvia Di Pietro, eliminate nei 50 stile libero. Dunque, nella sessione del pomeriggio (dalle 16:30) ci saranno in vasca questi tre azzurri e la 4x100 sl “mista”. Ma un'altra punta di diamante della Nazionale si giocherà una finalissima: è Marco Orsi, grande speranza italiana di oggi. Il bolognese proverà l’assalto al podio della velocità assoluta: quello dei 50 stile libero.

Partendo dalla batteria di semifinale dei 1500 stile libero, distanza che ha chiuso il settimo mattino di batterie, l’attesa era tutta per Gregorio Paltrinieri e per la sua prima sfida a Sun Yang sulla distanza nell’ultima serie di qualificazione. In poche parole era la prova generale della battaglia finale di domani. Sun però si è nascosto, confermando la sua capacità di fare ciò che desidera in acqua. Ma l’azzurro non è da meno e guida la classifica provvisoria in 14’51’’04 ottenuto con facilità nuotando con parziali sui 50 metri sempre tra i 29’’50 e i 30’’ bassi. I due sono il meglio che il mezzofondo maschile può regalare. Confortante il passaggio del carpigiano agli 800 metri, in 7’54’’05. Servirà una condotta di gara aggressiva per scollarsi di dosso il gigante dal rush finale incontrollabile. Ma in batteria Sun – a contatto stretto con l’azzurro – si defila leggermente. E dopo i 1100 Greg spara una vasca da 29’’35 e trova l’accelerazione che porta luce tra i due. L’andatura dell’azzurro rimane notevole, ma il rivale e campione olimpico e mondiale in carica sembra gestire rallentando. Greg si prende la corsia numero 4. Poi c’è l’americano Conor Jaeger (14’53’’34), seguito da Sun Yang (14’55’’11) e Stephen Milne. Clamorosamente fuori dalla finale è l’australiano Mackenzie Horton, secondo crono mondiale del 2015 che chiude all’undicesimo posto complessivo, nuotando sopra i 15 minuti. Così Paltrinieri su Sun: “L’ho visto rallentare a un certo punto. Sun fa paura, ma evidentemente l’ha fatto perché voleva finire in una corsia laterale in finale ma me lo ritrovo di fianco. Dovrò provarci prima e non arrivare all’ultimo con lui. Io l’ho fatta normale questa gara, volevo finirla a 14’50 e l’ho finita a 14’51 quindi va bene. Il passo riesco a tenerlo abbastanza bene”.

Siamo sicuri che nei 50 stile libero femminili, Cate Campbell cercherà in tutti i modi di emulare la sorellina Bronte. La maggiore delle velociste australiane trova dei 50 metri di forza chiusi in 24’’40 in un turno di qualificazioni davvero equilibrato che fa presagire a uno show tra semifinali e finale. Dietro Cate c’è la bahamense Arianna Vanderpool-Wallace (24’’43). Dietro di loro, ma tutte con tempi sopra il 24’’5 ci sono le agguerrite d’Europa Sarah Sjostrom, Ranomi Kromowidjojo e Jeanette Ottesen. Settima la neo-iridata dei 100 metri Bronte Campbell (24’’74). Eliminate entrambe le azzurre. Silvia Di Pietro è 23esima in 25’’34, mentre è 25esima in 25’’44 Erika Ferraioli. Per entrambe sarebbe stato difficile superare il turno, ma le loro prestazioni sono state comunque troppo lontane dalle potenzialità.

Chi di potenzialità ne ha e le vuole mettere in vetrina è senz’altro Simone Sabbioni. Il miglior atleta europeo Under 18 del 2014 lancia dei nuovi segnali più che incoraggianti. E avanza nei 50 dorso con l’undicesimo tempo complessivo. Nuota in 25’’21, ma la finale sarà più difficile da raggiungere. Se dovesse arrivare, sarà comunque una finale per piazzare la ciliegina sulla torta, davvero succulenta in prospettiva futura, per il 18enne riccionese. Lo stesso Sabbioni promette poi di andare sotto il 24’’99 che rappresenta il suo personale: potrebbe essere sufficiente per passare il turno. La concorrenza sarà altissima. Basta ricordare il tempo del capofila e campione uscente Camille Lacourt, primo dopo le batterie grazie a un ottimo 24’’56, secondo tempo mondiale dell’anno. Alle sue spalle ci sono l’americano Matt Grevers, desideroso di riscatto dopo il mancato podio nei 100, e il duo australiano composto da Ben Treffers e Mitch Larkin. Quest’ultimo potrebbe puntare ancora al podio dopo la magica doppietta d’oro 100-200 metri. Tutti i primi racchiusi in poco più di 20 centesimi.

Ruta Meilutyte è desiderosa di vendetta. Lo dimostra già al suo ritorno il vasca dopo il pesantissimo k.o. subìto nei 100 rana da Yuliya Efimova. Nei 50 metri vuole mettere subito le cose in chiaro e stampa un 29’’74 di qualità eccelsa. Per la 18enne lituana allenata da coach John Rudd in Inghilterra arriva il primo crono mondiale dell’anno, migliorando di 14 centesimi se stessa dal Mare Nostrum. Alle sue spalle c’è la giamaicana Alia Atkinson in 30’’27, davanti a Jennie Johansson (30’’30). Efimova quinta in 30’’45.

Ma la qualità non arriva solo dall’estero in questi 50 rana. Già perché la primatista nazionale Martina Carraro sfreccia per l’ennesima volta, si qualifica per la semifinale migliorandosi per la terza volta in meno di due mesi. Dopo il 31’’ ottenuto a giugno, al Trofeo Settecolli, il 31’’89 delle Universiadi di luglio, arriva il 30’’83 di Kazan, che le vale il dodicesimo crono d’ingresso per le semifinali del pomeriggio e soprattutto il nuovo record italiano. Per la 22enne genovese di stanza a Bologna all’Azzurra 91 arriva l’ennesima conferma di una rinascita sbocciata nel 2015. “Sono felicissima – ha detto all’arrivo - Ho iniziato nel migliore dei modi il mio Mondiale, non ne potevo più di aspettare. Questo era l’obiettivo e sono felice di averla già fatto stamattina”. Non solo la Carraro, però. Saranno due le frecce italiane della rana che vedremo all’opera anche nel pomeriggio. Ottimo è il 30’’90 ottenuto da Arianna Castiglioni, dodicesimo tempo d’ingresso e primato personale – abbattuto di ben 25 centesimi - per la 17enne di Busto Arsizio allenata da Gianni Leoni. Insomma la doppia punta azzurra in semifinale potrebbe portare soddisfazioni importanti.

 

PELLEGRINI Federica MAGNINI Filippo ITA

Sopra Filippo Magnini e Fedrica Pellegrini, hanno nuotato per la prima volta in carriera nella stessa gara. Photo A.Masini/Deepbluemedia/Insidefoto

Al suo esordio mondiale in vasca lunga, la 4x100 stile libero mista piazza subito l’Italia tra le finaliste del pomeriggio. La staffetta veloce che vede in vasca sia gli uomini sia le donne vede il quartetto azzurro accedere alla finale col terzo tempo (3’36’’23) alle spalle di Stati Uniti e Russia. Luca Dotto (49’’30 in apertura), Filippo Magnini (48’’60 lanciato), Federica Pellegrini (54’’35)ed Erika Ferraioli (53’’98) trovano una buona intesa nei cambi e buoni parziali nelle frazioni. La corsa a un podio appare difficilissima, perché Usa, Russia, Svezia e Olanda – al netto delle formazioni in finale - sembrano superiori agli italiani. Ma mai dare nulla per scontato.

Clicca qui per consultare i risultati completi delle batterie della settima giornata ai Mondiali di Kazan e il programma delle prossime gare.

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