Tecnica del Nuoto.
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L’Italjunior inizia alla grande l’avventura mondiale all’AquaticsCentre di Singapore e trova un magnifico bronzo dei suoi ragazzi jet. Proprio com’è accaduto poche settimane fa nei Mondiali dei grandi, l’Italia, stavolta in formato Juniores, va immediatamente e di nuovo sul podio iridato con la staffetta veloce. Ed è terzo posto per gli azzurrini della 4x100 stile libero, una medaglia che torna nella bacheca italiana dopo sette anni e due titoli iridati conquistati nel 2006 e nel 2008. Stavolta gli sprinter medagliati si chiamano Alessandro Bori, Giovanni Izzo, Ivano Vendrame e Alessandro Miressi. Giovani velocisti di cui sentiremo parlare nei prossimi anni.
Dopo il via alle danze della quinta edizione dei Campionati del mondo Juniores FINA di nuoto – dal 25 al 30 agosto - si vede subito il tricolore sul podio. Nella spettacolare piscina dello Stadio di Singapore, ha preso il via la manifestazione che vedrà duellare i migliori nuotatori under 18 del pianeta. E il contesto si è dimostrato subito di altissimo livello.
Non si è fatto attendere primo hurrà da medaglia per la spedizione guidata dal tecnico delle Nazionali giovanili Walter Bolognani, che nella città stato del Sud Est asiatico ha a disposizione 21 azzurrini. Ma oltre alla soddisfazione italiana sono arrivati subito tre nuovi record del mondo giovanili con Anton Chupkov (100 rana maschili), l’australiana Minna Atherton (100 dorso) e la 4x200 sl australiana donne. Mentre il miglior piazzamento nelle finali individuali odierne l’ha ottenuto Ilaria Cusinato. La veneta si è classificata sesta nei 400 misti. A questo c’è da aggiungere l’ottimo quinto posto della 4x200 stile libero femminile. Ma l’Italia potrà anche schierare un Nicolò Martinenghi in grande spolvero nella finalissima dei 100 rana maschili, nella quale prenderà parte – domani - col sesto tempo d’ingresso.
La perla della giornata d’apertura per i colori italiani è arrivata dunque dalla 4x100 stile libero maschile (foto in copertina di A.Masini /Deepbluemedia /Insidefoto), gara che ha una tradizione più che favorevole nella competizione giovanile. Il quartetto azzurro formato da Alessandro Bori (50’’11 in apertura), Giovanni Izzo (49’’54), Ivano Vendrame (49’’87) e Alessandro Miressi (49’’06) chiude col tempo totale di 3’18’’58. Gli azzurri, già secondi ai Giochi Europei di Baku, confermano la loro crescita costante e inarrestabile, coronando così con una medaglia mondiale un ciclo di successi esploso negli ultimissimi mesi. Già si erano migliorati sin dalle batterie, chiuse in seconda posizione grazie al 3’19’’35. In finale l’Australia prende il largo con il secondo frazionista, Kyle Chamlers e conquista un oro quasi mai in discussione in 3’17’’39. I campioni in carica degli Stati Uniti sono secondi e d’argento in 3’18’’42, ma devono dare il meglio di se stessi – soprattutto grazie a un ottimo e quotato Maxime Rooney da 48’’44 lanciato, secondo più veloce in vasca – per superare l’ultimo frazionista italiano, il giovane del Centro Nuoto Torino, Miressi. Il braccio di ferro per la piazza d’onore si risolve in favore degli Usa, ma la lotta è stata entusiasmante, tant’è vero che ci saranno solo 16 centesimi tra le due squadre all’arrivo. Più indietro si piazzano Brasile e Russia.
Ilaria Cusinato qualificatasi col sesto tempo per la finale dei 400 misti femminili (4’46’’10) conferma la sua posizione anche nell’ultimo atto. La medaglia d’argento agli Europei di Baku 2015 migliora dal mattino e realizza un ottimo 4’44’’84. Tempo che però non le basta per attaccare il podio dopo le ottime prime due frazioni di gara. L’oro va alla britannica Rosie Rudin, autrice di un velocissimo 4’39’’01: nuovo record mondiale juniores. A sorpresa è seconda la più quotata connazionale Georgia Coates staccata di 93 centesimi dalla vincitrice, nonostante il recupero nel finale. Terza la spagnola Africa Zamorano (4’40’’15). Sfortunata Sara Franceschi, a cui non basta il suo nuovo primato personale – 4’47’’54 e best abbassato di 27 centesimi - per avanzare al turno successivo. La livornese figlia del tecnico federale Stefano, ha infatti mancato la qualificazione alla finale dei 400 misti per 53 centesimi in eccesso rispetto al crono della serba Anja Crevar, ottava e ultima tra le qualificate dopo i preliminari.
Finalista anche la 4x200 stile libero femminile, che chiude quinta a meno di sei secondi dalla zona podio. Linda Caponi (2’00’’16), Sara Franceschi (1’59’’78), Simona Quadarella (2’03’’31) e Rachele Ceracchi (2’00’’13) nuotano in 8’03’’38. Netto il miglioramento rispetto al tempo della batteria 8’08’’13 – sesto tempo d’ingresso. Oro all’Australia (Tasmin Cook, Lucy Elizabeth McJannet, Shayna Jack e Gemma Cooney) in 7’56’’68: le oceaniche trovano anche il nuovo record del mondo Juniores, mentre in seconda posizione si piazza a sorpresa il Canada davanti alle campionesse d’Europa della Russia.
C’era grande attesa – e per ora non è stata affatto delusa - per il ranista di punta della spedizione azzurrina: Nicolò Martinenghi. Il varesino si guadagna la finale sui 100 metri nella quale può aspirare a una posizione davvero importante. Dapprima nuota in 1’01’’90 in batteria (quinto crono d’ingresso) e poche ore più tardi nuota sostanzialmente sullo stesso livello (1’01’95) confermandosi sesto tra i magnifici otto nella finalissima di domani. Favorito assoluto per la vittoria è Anton Chupkov, russo e primatista del mondo Juniores sulla distanza, si dimostra velocissimo già dal mattino, chiudendo con uno spettacolare 1’00’’12 – ventesimo crono mondiale assoluto, e abbassato di 72 centesimi il primato mondiale giovanile che gli apparteneva dai Giochi Olimpici di Nanchino – e ovviamente abbassa anche il record dei Campionati, mentre in semifinale “rallenta” chiudendo in 1’00’’34.
Niente da fare per le due dorsiste azzurre, impegnate nelle batterie dei 100 metri. Martina Rossi (1’03’’45) e Giulia Ramatelli (1’04’’41), non vanno oltre la 18esima e la 22esima piazza. La prima soprattutto può avere qualche piccolo rimpianto, poiché la qualificazione per le semifinali – passavano le prime 16 in graduatoria - del pomeriggio distava soltanto 43 centesimi. In grandissima evidenza, sulla distanza, si mette l’australiana Minna Atherton (foto sotto di A.Masini /Deepbluemedia /Insidefoto). La giovanissima – è una classe 2000 – atleta del Down Under dà spettacolo sin dalle batterie vinte in 59’’83 e poi si conferma sotto il minuto – è più lenta per soli tre centesimi - anche in semifinale. La 15enne aussie è la 14esima atleta più veloce al mondo sulla distanza nel 2015.
Giulia Verona, 16enne cremonese tesserata per il Team Lombardia, grande protagonista ai Giochi europei di Baku, si ferma in semifinale nei 50 rana. Dopo il 32’’66 realizzato al primo turno, non va oltre il 32’’75 colto nell’atto successivo. 13esimo crono complessivo per lei, a 49 centesimi dall’ottavo e ultimo posto disponibile per la finalissima di mercoledì.
Nelle batterie dei 100 dorso avevano dovuto dire addio anticipatamente ai sogni di podio i due portacolori azzurri Jacopo Bietti e Lorenzo Glessi. Entrambi si sono piazzati nelle retrovie dopo le loro prove. Il primo, classe 1998 e tesserato per l’Aniene, ha chiuso in 56’’92 in 25esima posizione complessiva. Il polivalente goriziano, invece, è 29esimo in 57’’39. Entrambi abbastanza lontani dal 56’’13 dell’ungherese Franta, ultimo tra i qualificati alle semifinali del pomeriggio.
Nei 400 misti maschili, ovvero l’altra finale individuale – senza azzurrini – nel pomeriggio asiatico, si è imposto lo statunitense Grant Shoults. Tempo del nuovo campione mondiale giovanile di 3’48’’91. Secondo il cinese Yang Jintong (3’50’’05) davanti al connazionale Qui Ziao.
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