Tecnica del Nuoto.
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Una giornata campale per il nuoto italiano, un pomeriggio, quello di venerdì 4 dicembre 2015, che entrerà di diritto nella storia di questo sport. Ne siamo sicuri, perché quando il bilancio recita un record mondiale, quattro primati italiani, due medaglie d’oro, due d’argento e una di bronzo in una stessa sessione, siamo davanti a qualcosa di quantomeno poco comune per la tradizione azzurra.
Già perché agli Europei in vasca corta di Netanya non è arrivato soltanto il record del mondo fantascientifico di Gregorio Paltrinieri sui 1500 stile libero, accompagnato in vasca e sul podio dal compagno di allenamenti Gabriele Detti, per una doppietta fenomenale. No, l’Italnuoto non sembra essersi saziata con questo risultato. Perché in questo splendido pomeriggio l’acqua della vasca da 25 metri del Wingate Institute si è colorata abbondantemente di azzurro-Italia.
Pochi minuti dopo l’exploit memorabile dei due mezzofondisti oro e argento nei 1500, arrivano altre soddisfazioni per il nuoto nostrano. Tra queste c’è un’emozione dorata, insperata e pesantissima. Merito di Silvia Di Pietro, Erika Ferraioli, Aglaia Pezzato e Federica Pellegrini (esultanti in copertina, foto di Giorgio Scala/ Deepbluemedia/ Insidefoto). Le quattro velocissime frecce d’Italia della 4x50 stile libero volano verso il titolo europeo. Un traguardo mai raggiunto dalla velocità al femminile: il miglior risultato continentale era stato l’argento datato 1991. Un’era natatoria fa. Le velociste di oggi riscrivono la storia, anzi, ne aprono un nuovo capitolo. Perché conquistano una medaglia d’oro eccezionale, battendo squadre con una tradizione e delle punte di diamante – sulla carta – nettamente migliori. Così non è stato. Ha vinto la compattezza e la regolarità delle ragazze. Da una straordinaria Silvia Di Pietro, che in 24’’03 (nuovo primato italiano strappato per 6 centesimi a Erika Ferraioli) spalanca la strada alle compagne, anticipata – per soli 2 centesimi - in prima frazione la danese Ottesen. Proprio la Ferraioli prosegue la marcia italiana con un ottimo 23’’59 lanciato che non permette alla svedese Sjostrom di passarle davanti. L’Italia rimane in testa a metà gara. Toccherà alle due venete Pezzato (24’’14) e Pellegrini (24’’29) reggere l’urto di Russia e soprattutto Olanda. Le oranje, terze all’ultimo cambio, mettono in acqua Ranomi Kromowidjojo. Nuoterà in 23’’26, superando soltanto le russe. Non l’Italia che vince una splendida medaglia d’oro dopo 1’36’’05 anticipandole per 15 centesimi di adrenalina pura.
Poco prima del gran finale in staffetta era arrivato un altro brivido da medaglia con Marco Orsi, argento nella specialità della casa: i 50 stile libero. Eppure prevale un po’ di rammarico per quello che poteva essere la finale per il Bomber di Budrio (sopra in posa con la medaglia, foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto), già argento mondiale ed europeo in carica. Tutto sembrava presupporre la prima medaglia d’oro individuale per il quasi 25enne bolognese. Invece, nonostante, la sua pur ottima (non eccellente) prestazione cronometrica da 20’’92, non basta per contrastare il giovane terribile che viene dalla Russia: Evgeny Sedov. 5 centesimi separano Marco Orsi dall’eccellente 19enne nuovo talento russo. Ma l’azzurro guida per almeno 80 metri dopo una partenza devastante e una virata con luce piena nei confronti del rivale. Poi, la luce si spegne e arriva il sorpasso-beffa negli ultimissimi metri. Giunto in finale con il settimo tempo di qualifica, il Re Squalo Federico Bocchia, chiude ancora 7° in 21’’48, 3 centesimi oltre la prestazione fatta nel turno precedente.
Ma la sorpresa totale arriva tra le donne finaliste dei 200 farfalla femminili, che hanno fatto i conti con l’assenza pesante di Katinka Hosszu. Merito anche delle azzurre e in primis di Alessia Polieri (foto sotto). E infatti la 21enne allenata da Cesare Casella strabilia con una gara coraggiosa evidenziata da alcuni progressi decisivi sulle subacquee. La romagnola chiude terza e torna su un podio a distanza di due anni centrando così la sua terza medaglia europea in carriera. Nel 2010, ad appena 16 anni fu d’argento, nel 2012 bronzo. Oggi, dopo alcune stagioni un po’ complicate, torna su un podio e lo fa in grande stile, con un gran tempo: 2’04’’37 (passaggio ai 100 da 1’00’’38) che cancella il primato italiano di 2’04’’92 appartenuto per 7 anni a Francesca Segat. Ma non c’è solo lo splendido bronzo di Alessia in questa gara, perché è iper-competitiva anche Stefania Pirozzi, capace di risalire nella seconda parte di gara fino al quarto posto in 2’05’’05: per la beneventana personal best abbattuto di 90 centesimi! L’oro va alla tedesca – favorita numero uno – Franziska Hentke. La 26enne già bronzo iridato sulla distanza, fa sua la gara in 2’03’’01 e precede di 84 centesimi Lara Grangeon (Francia).
Anche i 100 stile libero femminili avevano visto due italiane al via della finale sulla distanza regina, evento pressoché inedito nella storia del nuoto italiano. Tra le favorite super specializzate sulla distanza, Ranomi Kromowidjojo (campionessa uscente) e la svedese Sarah Sjostrom, vince la scandinava. La Sjostrom si prende un oro di forza dopo un duello entusiasmante che si risolve in suo favore. La svedesona coglie il suo secondo oro (dopo il successo di ieri nei 50 farfalla) nella rassegna 2015 nuotando in 51’’37 (passaggio ai 50 in 24’’76) e Ranomi si deve accontentare dell’argento, staccata di 22 centesimi. Sul podio sale la russa Veronika Popova (52’’02), che anticipa di 51 centesimi la campionessa iridata a Doha 2014 Femke Heemskerk. Quinta un’ottima Federica Pellegrini in 51’’56, che strappa alla Ferraioli – per soli 2 centesimi - il record italiano dopo 20 giorni. Proprio Erika Ferraioli, specializzata nella velocità, cala negli ultimi 25 metri e si piazza sesta con 52’’71.
Simone Sabbioni è veloce, senza calcoli e con una personalità non indifferente acquisita in questa prima metà di Europeo in vasca corta. Lui è il futuro del dorso, ma queste attitudini rafforzate dal 19enne riccionese non gli bastano per competere per le medaglie e con i grandi protagonisti nella finale dei 100 dorso maschili. L’allievo di Luca Corsetti si rifà conquistando il record italiano in 50’’57 (precedente “gommato” di Damiano Lestingi in 50’’65), bissando il primato già colto nei 200 metri, che gli sono valsi però il bronzo. Vince l’inafferrabile Radoslaw Kawecki. Il polacco trova il suo secondo oro a Netanya 2015, chiudendo in 49’’64, permettendosi il lusso di precedere di 66 centesimi il primatista europeo Stanislav Donets (Russia). Il bronzo va al britannico Christoph Walker-Hebborn (50’’35), che precede il sorprendente Nikita Konovalov e appunto un ottimo Sabbioni, lontano solo 22 centesimi dalla zona medaglie.
La finale dei 200 dorso era “apparecchiata” apertamente per l’ennesimo show di un’instancabile –anche dopo una leggera riduzione alle sue 11 iscrizioni-gara - Katinka Hosszu. La magiara parte come un fulmine alla ricerca del record mondiale, ne rimane al di sotto per almeno 6 vasche e chiude in 1’59’’84, a 61 centesimi dal primato nuotato ai Mondiali di un anno fa. L’Iron Lady si consola con il record della manifestazione e scava la solita voragine temporale con le altre concorrenti. Seconda è la giovanissima russa – classe 1998 – Daria K. Ustinova, ma staccata di 1,73 secondi, mentre terza si piazza ancora la sorprendente islandese Eyglo Osk Gustafsdottir, già bronzo nei 100 metri disputati ieri. L’Italia è scesa in vasca in questa finale grazie a Margherita Panziera. Positivo il suo 2’05’’60, tempo che vale alla 20enne allenata da Gianluca Belfiore il settimo posto e l’ennesimo miglioramento al proprio record personale, in questo caso di 20 centesimi.
Da favola i 100 misti. Merito dell’inimitabile Katinka Hosszu (sotto all'arrivo, nella foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto) che chiude il giovedì con la quarta medaglia d’oro a Netanya. Dopo un parziale di 25’’56 volato ai 50 metri, la 26enne di Pécs non viene scalfita dalle avversarie e non lo fa nemmeno davanti al cronometro. Il suo 56’’67 abbassa di 3 centesimi il suo record mondiale ottenuto un anno fa assieme all’oro iridato in vasca corta. Non c’è spazio contro la sua perfetta adattabilità ai cambi di stile, alla sua mostruosa potenza in qualsiasi situazione e alla sua irresistibile naturalezza nell’elemento acquatico. Se è una Lady “di ferro”, il suo peso specifico è naturalmente impressionante in una piscina. L’argento va a una volenterosa e veloce Siobhan-Marie O’Connor (57’’95), che precede un talento di cui sentiremo parlare: l’olandese classe 2000 Marrit Steenbergen.
Finale pirotecnica dei 200 misti maschili. Uno spettacolo targato Ungheria grazie anche al superbo Laszlo Cseh. Il 30enne plurimedagliato spacca in due la gara e la competizione con gli altri, con due frazioni devastanti a delfino e dorso (27’’89), ben al di sotto del record europeo “gommato” di Markus Rogan fermo dal 2009 a 1’51’’72. Cseh si difende egregiamente a rana e incrementa a stile libero. Vince in 1’51’’36 prendendosi il primato continentale e vincendo il suo 30esimo titolo europeo in carriera (tra vasca corta e lunga).
Finalmente nelle semifinali dei 100 rana, arriva una buona e convincete prova per il campione del mondo sulla distanza nel 2012 Fabio Scozzoli, subito veloce nelle prime due vasche. Il forlivese tiene e termina in 57’’54, tempo atteso molto per il talento che attende da due stagioni un ritorno nel palcoscenico dei migliori al mondo. Scozzoli si qualifica per la finale con il quarto tempo alle spalle di Adam Peaty (56’’84), Marco Koch (57’’02) e Giedrius Titenis. Aggressivo Andrea Toniato nella sua semifinale, il veneto cala dopo una buona prima vasca ma finisce in calando la sua prova: 58’’66. Tempo più alto del previsto, a quattro decimi dal suo personale. Una prestazione più lenta nel confronto con la batteria mattutina che gli aveva regalato il best. Il portacolori delle Fiamme Gialle si piazza all’undicesimo posto, eliminato e lontano 57 centesimi dall’ottavo – e ultimo qualificato per la finale di domani -, Anton Chupkov.
Finale ampiamente meritata, nella quale potranno recitare un ruolo importante, per Martina Carraro e Ilaria Scarcella. Le due genovesi sono tra le migliori otto in Europa nei 100 rana. La Carraro sorprende nonostante una partenza non velocissima e recupera nella sua batteria in modo egregio fino all’1’05’’48 che costituisce il quinto miglior tempo. La 22enne allieva di Fabrizio Bastelli trova il suo best nuotando a 20 centesimi soltanto dal primato italiano di Lisa Fissneider. Non è da meno l’1’05’’71 – anche in questo caso record personale superato di 32 centesimi - dell’ottima e ormai completamente ritrovata Scarcella. La portacolori dell’Aniene accede alla finale col sesto posto e la licenza di stupire nella gara per le medaglie. Per ora guida il ranking Moniek Nijhuis in 1’04’’67.
Tutti i podi e i piazzamenti degli italiani nelle finali odierne:
100 stile libero femminili
1. Sarah SJOSTROM (SWE) 51’’37
2. Ranomi KROMOWIDJOJO (NED) 51’’59
3. Veronika POPOVA (RUS) 52’’02
5. Federica PELLEGRINI (ITA) 52’’53 RI
6. Erika FERRAIOLI (ITA) 52’’56
200 dorso femminili
1. Katinka HOSSZU (HUN) 1’59’’84 CR
2. Daria K. USTINOVA (RUS) 2’01’’57
3. Eyglo Osk GUSTAFSDOTTIR (ISL) 2’03’’53
7. Margherita PANZIERA (ITA) 2’05’’60
200 misti maschili
1. Laszlo CSEH (HUN) 1’51’’36 ER-CR
2. Philip HEINTZ (GER) 1’53’’21
3. Diogo Filipe CARVALHO (POR) 1’53’’45
200 farfalla femminili
1. Franziska HENTKE (GER) 2’03’’01
2. Lara GRANGEON (FRA) 2’03’’85
3. Alessia POLIERI (ITA) 2’04’’37 RI
4. Stefania PIROZZI (ITA) 2’05’’05
100 dorso maschili
1. Radoslaw KAWECKI (POL) 49’’64
2. Stanislav DONETS (RUS) 50’’30
3. Christoph WALKER-HEBBORN (GBR) 50’’35
5. Simone SABBIONI (ITA) 50’’50 RI
100 misti femminili
1. Katinka HOSSZU (HUN) 56’’67 WR-ER-CR
2. Siobhan-Marie O’CONNOR (GBR) 57’’65
3. Marrit STEENBERGEN (NED) 59’’00
1500 stile libero maschili
1. Gregorio PALTRINIERI (ITA) 14’08’’06 WR-ER-CR-RI
2. Gabriele DETTI (ITA) 14’18’’00
3. Henrik CHRISTIANSEN (DEN) 14’23’’60
50 stile libero maschili
1. Evgeny SEDOV (RUS) 20’’87
2. Marco ORSI (ITA) 20’’92
3. Sebastian SZCZEPANSKI (POL) 21’’21
7. Federico BOCCHIA (ITA) 21’’48
4x50 stile libero femminili
1. ITALIA (Di Pietro 24’’03 RI, Ferraioli 23’’59, Pezzato 24’’14, Pellegrini 24’’29) 1’36’’05
2. OLANDA (Dekker, Heemskerk, van Vliet, Kromowidjojo) 1’36’’20
3. RUSSIA (Nasretdinova, Popova, Kartashova, Lovtcova) 1’36’’62
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