Tecnica del Nuoto.
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Un finale spettacolare, ancora un oro che chiude un’ennesima, emozionante, giornata per il nuoto italiano agli Europei in vasca corta di Netanya. La quarta sessione di finali alla National Olympic Swimming Pool non si è esaurita con la quinta impresa vincente agli Europei per Federica Pellegrini. Quando la vasca israeliana aveva ancora negli occhi l’ennesima impresa della fuoriclasse veneta, l’Italia torna in auge – e in cima al podio – grazie all’unione dei siluri della 4x50 stile libero mista. Federico Bocchia, Marco Orsi, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli (in copertina nella foto di Giorgio Scala/ Deepbluemedia/ Insidefoto) regalano all’Italnuoto un’altra medaglia più preziosa – la terza su quattro, finora - in una gara a squadre disputata a Netanya. Per la pattuglia azzurra si tratta della tredicesima medaglia nella rassegna 2015, la quinta d’oro. Il tutto in attesa del gran finale di domani. Due ori e alcuni buoni piazzamenti nelle altre finali del sabato. Spicca in modo particolare il quarto posto nei 100 rana di un ritrovato Fabio Scozzoli. E l’accesso di tre atleti già certi di disputare una finale nella giornata conclusiva: Marco Orsi (100 sl), Ilaria Bianchi e Silvia Di Pietro (100 farfalla).
Ma è valsa tanto nonostante la sua brevità – sul cronometro - l’ennesima impresa della staffetta italiana. Arrivata in finale con il sesto tempo d’ingresso, la 4x50 stile libero mista – con gli innesti di Orsi e Di Pietro in finale al posto di Guttuso e Pezzato – cambia marcia per raggiungere il bersaglio grosso che migliora l’argento del 2013. Ancora una magnifica vittoria dopo un duello appassionante con la Russia – era già accaduto per la 4x50 mista medley – cominciato in prima frazione, quando Federico Bocchia ha sfidato senza paura il campione europeo nella gara individuale. Il “Re Squalo” chiude in 21’’58, a 44 centesimi da Evgeny Sedov. Poi arriva il recupero prorompente di Marco Orsi. La sua frazione da 20’’46 lancia l’Italia a soli 5 centesimi dai russi con un Konovalov sorprendente nel contesto di squadra. A quel punto è chiaro che per la vittoria se la giocheranno Italia e Russia: l’Olanda delle donne fenomenali Dekker e Kromowidjojo è troppo distante. Così Silvia Di Pietro fa lo stesso identico tempo della rivale Lovtcova (23’’63). È tutto nelle mani dell’ultima frazionista Erika Ferraioli: la veterana romana non si lascia sfuggire il possibile recupero e divora il piccolo vantaggio di 5 centesimi in dote alla russa Rozaliya Nasretdinova. Chiude i suoi 50 metri in 23’’59. L’Italia esulta a bordo vasca perché il suo tempo d’insieme (1’29’’26) vale l’oro, è a soli 4 centesimi dal record italiano, ma che vale ai siluri azzurri il nuovo record dei Campionati (“divorato” l’1’30’’65 della Germania).
Vale tantissimo il quarto posto di Fabio Scozzoli nella finale dei 100 rana. È vero, il podio non arriva – manca dal 2012 agli Europei in corta – ma il 27enne romagnolo dà un definitivo segnale di essere ritornato tra i big. Fabio attua il tuffo alla perfezione (sotto, nella foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto) e scatta in testa con un 26’’64 che fa muovere subito Adam Peaty e Marco Koch al suo inseguimento. Lo sforzo è notevole e l’azzurro non riesce a reggere il ritmo indiavolato dei due di testa. Si gioca il bronzo con il lituano Titenis e, purtroppo, la spunta quest’ultimo in 57’’02. La medaglia non arriva per soli 12 centesimi. Il discorso vittoria, invece, si risolve grazie al 56’’78 del tedesco che vale anche la doppietta 100-200 a Koch, letteralmente esploso ad altissimi livelli nell’ultimo anno. Tornando al 57’’14 nuotato dal forlivese, c’è da dire che rappresenta il sesto crono all-time sulla distanza. È quarto, quando una medaglia avrebbe completato la sua rincorsa appieno, almeno a livello simbolico. Ma poco importa, perché Fabio è finalmente soddisfatto per una prova attesa dopo un calvario durato due anni dopo l’infortunio ai legamenti.
Senza nessuna delle tre medagliate di Herning 2013 – Meilutyte, Efimova e Pedersen, tutte assenti a Netanya – la finale dei 100 rana al femminile premia la vincitrice dei 50 metri, la finlandese Jenna Laukkanen. La 20enne nordica porta alla Finlandia la seconda medaglia d’oro andando a vincere – senza mai dare l’impressione di cedere, in 1’04’’56. Sul podio finiscono l’olandese Moniek Nijhuis (1’05’’21) e la turca – ucraina di nascita – Viktoria Zeynep Gunes (1’05’’32). Qualche rammarico per la quinta posizione di Ilaria Scarcella. La ligure ben si comporta e trova la conferma con il terzo miglioramento consecutivo sulla distanza. Ottimo il suo passaggio da 30’’88 ai 50 metri, che si lancia all’inseguimento della Laukkanen ma verrà superata da altre tre finaliste. Non riuscirà a tenerne il ritmo chiudendo in 1’05’’59 (34’’71 nei secondi 50 metri) in quinta posizione. Per lei arriva in ogni caso il nuovo miglioramento di 12 centesimi rispetto al suo personal best ottenuto in semifinale. Non va altrettanto veloce Martina Carraro, ottava in 1’06’’35. L’allieva di Fabrizio Bastelli trova una controprestazione che peggiora di 87 centesimi quanto nuotato ieri in semifinale.
Come successo nei 100 metri, anche la finale dei 50 farfalla ha visto due italiani tra i protagonisti dell’ultimo atto per le medaglie. La distanza breve non permette lo sprigionarsi della progressione devastante di Matteo Rivolta, così l’azzurro va lontano dal podio. Il poliziotto di Arconate è sesto in 22’’85, stesso tempo nuotato in semifinale a inizio pomeriggio, dopo il record italiano di 22’’83 realizzato in batteria. Progredisce, invece, e lo fa in maniera netta, Piero Codia. Il suo 22’’87 gli consente di abbattere per la prima volta il muro dei 23 secondi. Il triestino in forza all’Esercito migliora il primato personale di 23’’08 ottenuto in batteria. La medaglia d’oro va all’ucraino allenato a Caserta dal tecnico italiano Andrea Di Nino, Andrey Govorov. Successo con un tempo molto competitivo per il 23enne dell’ADN Swim Project: 22’’36. Alle sue spalle si piazzano il bielorusso Tsurkin e il russo Popkov, staccati rispettivamente di 20 e 33 centesimi. Govorov sale per la quinta volta consecutiva sul podio dei 50 farfalla. Curiosamente ha vinto il titolo nelle ultime edizioni disputate negli anni dispari: 2011, 2013 e appunto 2015.
Ottima Elena Gemo, che corona la sua quarta finale europea in carriera sui 50 dorso con un ottavo posto dopo un ottimo exploit in semifinale. La 28enne padovana in forza ad Aniene e Forestale era entrata in finale con il quarto tempo complessivo (26’’88), strappando ad Arianna Barbieri la miglior prestazione di un’italiana in tessuto (26’’98) e giungendo soltanto a 11 centesimi dal suo record italiano “gommato” del 2008. In finale, la Gemo nuoterà sugli stessi livelli (26’’89), ma dovrà accontentarsi dell’ultimo posto. La vittoria e l’oro va alla solita Katinka Hosszu in 26’’13. La magiara completa così il tris di medaglie d’oro nel dorso, dopo i successi su 100 e 200 metri. La polacca Aleksandra Urbanczyk (già argento nel 2013) e la croata Sanja Jovanovic completano il podio.
Uno degli osservati speciali della pattuglia azzurra era senz’altro Marco Orsi. Lo sprinter primatista nazionale doveva smaltire la mezza delusione dell’argento di ieri nei 50 stile libero. E il Bomber di Budrio inizia nel migliore dei modi la sua rincorsa verso un oro individuale che continua a sfuggirgli a livello europeo. L’allievo di Roberto Odaldi vola in finale con il primo crono d’ingresso, ovvero 46’’42 (passaggio da 22’’01 ai 50). Un biglietto da visita chiaro e netto, che ha lasciato intravedere dei notevoli margini di miglioramento per il bolognese. Non bene Filippo Magnini, che puntava all’ennesima finale in carriera sulla gara regina, già vinta due volte nel 2005 e 2006. Il pesarese, però si deve arrendere e non va oltre una prestazione in 48’’ netti. Sarà 13° nella graduatoria finale, a 44 centesimi dall’ultimo qualificato, il bielorusso Machekin.
Ilaria Bianchi torna a infrangere la barriera dei 57 secondi. E lo fa in grande stile chiudendo la semifinale dei 100 farfalla in 56’’72 e coglie il suo sesto crono all-time. Per la campionessa del mondo sulla distanza nel 2012 arriva il quarto crono d’ingresso in finale dietro Sarah Sjostrom (55’’65), Alexandra Wenk (56’’48) e Jeanette Ottesen (56’’72). Bene anche Silvia Di Pietro, galvanizzata dall’ottimo Europeo sin qui disputato, chiude in 57’’23 la sua semifinale, settimo tempo utile per la finale di domani. La romana allenata da Mirko Nozzolillo conferma al centesimo la prestazione mattutina avanzando verso la sua seconda finale continentale sulla distanza.
Nelle semifinali dei 100 misti maschili, Simone Geni – entrato con l’ultimo crono disponibile - viene estromesso dopo aver nuotato in 53’’76, sfiorando per 3 centesimi il suo primato personale. L’emiliano chiude al 14° posto nella graduatoria complessiva guidata dal russo Sergey Fesikov (52’’19). Geni si ferma a 43 centesimi dal limite richiesto per accedere alla finale, ovvero il tempo-sbarramento realizzato dal polacco Cieslak.
Nell’altra finale di giornata, l’unica senza italiani, è obbligatorio citare dell’Iron Lady (sopra nella foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto) del nuoto, di cui abbiamo già parlato nella finale dei 50 dorso con l’azzurra Gemo. L’altro intento di Katinka Hosszu era chiaro dopo la decisione di rinunciare alla finale dei 200 sl: il tris da “Grande Slam”. Ovvero vittoria su 100, 200 e 400 misti, con record mondiale in tutte le distanze. La 26enne detentrice anche delle ultime quattro Coppe del Mondo trova il terzo oro nei misti ma non il primato mondiale nella finale dei 200 metri. Rimane in linea al suo stesso primato (2’01’’86) fino alla frazione a dorso, ma cala a rana e non va al record mondiale. Il suo 2’02’’53 è comunque il nuovo primato della manifestazione, un’altra costante di quest’Europeo 2015. Così come è ormai abitudinario il suo distacco abissale nei confronti delle rivali. Ancora una volta – altra regola nei misti femminili dopo i successi della magiara - si deve accontentare dell’argento Siobhan-Marie O’Connor (a 2,60 secondi), mentre al terzo posto arriva “l’inedita” (perlomeno su un podio di gare individuali) svedese Louise Hansson. La 19enne scandinava paga 5,43 secondi (!) dall’Iron Lady.
Tutti i podi e i piazzamenti degli italiani nelle finali odierne:
100 rana femminili
1. Jenna LAUKKANEN (FIN) 1’04’’56
2. Moniek NIJHUIS (NED)
3. Viktoria Zeynep GUNES (TUR)
5. Ilaria SCARCELLA (ITA) 1’05’’59
8. Martina CARRARO (ITA) 1’06’’35
200 misti femminili
1. Katinka HOSSZU (HUN) 2’02’’53 CR
2. Siobhan-Marie O’CONNOR (GBR) 2’05’’13
3. Louise HANSSON (SWE) 2’07’’96
200 stile libero femminili
1. Federica PELLEGRINI (ITA) 1’51’’89
2. Veronika POPOVA (RUS) 1’52’’46
3. Femke HEEMSKERK (NED) 1’52’’81
6. Chiara MASINI LUCCETTI (ITA) 1’56’’48
100 rana maschili
1. Marco KOCH (GER) 56’’78
2. Adam PEATY (GBR) 56’’96
3. Giedrius TITENIS (LTU) 57’’02
4. Fabio SCOZZOLI (ITA) 57’’14
50 farfalla maschili
1. Andriy GOVOROV (UKR)
2. Yauhen TSURKIN (BLR)
3. Aleksandr POPKOV (RUS)
6. Matteo RIVOLTA (ITA)
7. Piero CODIA (ITA)
50 dorso femminili
1. Katinka HOSSZU (HUN) 26’’13
2. Aleksandra URBANCZYK (POL) 26’’27
3. Sanja JOVANOVIC (CRO) 26’’45
8. Elena GEMO (ITA) 26’’89
4x50 stile libero mista
1. ITALIA (Bocchia 21’’58, Orsi 20’’46, Di Pietro 23’’63, Ferraioli 23’’59) 1’29’’26 CR
2. RUSSIA (Sedov, Konovalov, Lovtcova, Nasretdinova) 1’29’’59
3. OLANDA (Puts, Schwietert, Dekker, Kromowidjojo) 1’30’’03
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