Tecnica del Nuoto.
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Gli Europei in vasca corta di Netanya si chiudono con gli effetti speciali per la Nazionale italiana di nuoto. Dopo la straordinaria gara regina dei 100 metri dominata da Marco Orsi, lo score della domenica conclusiva alla National Olympic Pool israeliana si aggiorna con altre tre splendide soddisfazioni. Suona ancora l’inno di Mameli a Netanya, grazie alla vittoria della 4x50 mista maschile, che batte anche il record nazionale. Simone Sabbioni si regala un argento con record italiano – migliorato per ben due volte in poche ore - nei 50 dorso e infine, a completare l’en plein per le staffette italiane (tutte e 6 sono sempre andate a medaglia) ci ha pensato la 4x50 mista femminile con un preziosissimo bronzo.
Insomma, questa si può elevare a una delle manifestazioni più indimenticabili tra tutte le 18 edizioni dei Campionati continentali in vasca corta. Eguagliato il record di ori di Valencia 2000, dove erano arrivati un numero uguale di titoli – ben 7 -, mentre il numero complessivo di medaglie italiane si attesta a quota 17. Solo ad Eindhoven nel 2010 l’Italnuoto fece di meglio, con 18 podi. Le donne e gli uomini scelti dal responsabile tecnico Cesare Butini sono secondi nel medagliere dietro l’Ungheria dei fenomeni.
Già, un’Ungheria (11-3-1) inarrivabile grazie per lo più ai suoi due fuoriclasse totali del nuoto, Laszlo Cseh e Katinka Hosszu. Grazie all’Iron Lady - da sei ori e un argento - e al 30enne inossidabile Cseh - tre medaglie d’oro - sono arrivate ben 10 delle 15 gioie magiare. Così l’Italia è seconda nel medagliere: ben 17 in totale come la Russia, così ripartite: 7 ori, 5 argenti e 5 bronzi. Insomma, una prestazione d’insieme che vale anche il primo posto nella classifica a squadre.
Trionfo assoluto per gli uomini. Simone Sabbioni, Fabio Scozzoli, Matteo Rivolta e Marco Orsi (in copertina nella foto di Giorgio Perottino/ Deepbluemedia/ Insidefoto) si dividono equamente i 200 metri che li conducono alla gloria e in cima all’ultimo podio dell’intera manifestazione. La finale della 4x50 mista si risolve forse già nell’attimo dello sgancio ottimale dal blocchetto del dorso e dalla parte nuotata da 23’’29 di Sabbioni, nonostante la fatica della finale di pochi minuti prima nella finale d’argento sui 50 metri. A rana, Scozzoli mantiene l’Italia in 25’’88 al primo posto resistendo al ritorno indemoniato del tedesco Koch. Poi è il turno del magico delfino di Rivolta: non può che incrementare il vantaggio – sulla Russia nel frattempo risalita – nuotando in 22’’19. Il vantaggio italiano lievita sempre più ed è una cavalcata totale fino al 20’’35 di Orsi che sa di rivalsa totale nei confronti di chi l’aveva battuto nella gara individuale dei 50 crawl: Evgeny Sedov. Il quartetto italiano è monumentale e chiude la prova in 1’31’’71 e record dei Campionati (superato l’1’31’’80 “gommato” della Russia) e il primato nazionale (1’32’’17 di Istanbul 2009).
Migliora, sfida avversari sempre più forti, stupisce tutti e plana come nessun altro italiano mai era riuscito nel “crawl alla rovescia”, fino alla medaglia d’argento nei 50 dorso. Simone Sabbioni continua a fare le cose in grande: 23’’09 nella finale, con record italiano migliorato nel giro di poco più di un’ora (il terzo su tutte le distanze del dorso - 50, 100 e 200 – ottenuti tutti nella spedizione all’Europeo 2015). Un tempo nella distanza più breve che gli vale il secondo posto dietro il “prendibile” polacco Tomasz Polewka. Prendibile perché Sabbioni insegue verso un duello strettissimo il neocampione europeo, salvo poi cedere per poco, 13 centesimi. Il tempo dell’azzurro stavolta vale l’ex aequo con Christopher Walker-Hebborn. Il romagnolo continua a migliorare, gara dopo gara, metro dopo metro. Il suo sorriso e il suo entusiasmo sembrano essere un valore aggiunto al suo talento integrato da tanto lavoro. Così arriva la sua seconda medaglia individuale dopo il bronzo nei 200 metri.
Simone Sabbioni, 19 anni anni, festeggia all'arrivo della finale dei 50 dorso. Per lui arrivano l'argento e il miglioramento del record italiano. Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto
In apertura di pomeriggio, nella semifinale, Simone Sabbioni aveva dato saggio della sua irresistibile condizione. Il 19enne romagnolo era entrato nella finalissima per le medaglie con un magnifico 23’’23, abbassando di 16 centesimi il record italiano precedente di Niccolò Bonacchi. Proprio l’ex primatista italiano aveva nuotato in 24’’ netti. Crono superiore di un centesimo rispetto a quello del mattino, che lo aveva condannato all’eliminazione.
Per completare la bellissima domenica di chiusura, le donne hanno aggiunto il bronzo della 4x50 mista. Elena Gemo, Martina Carraro, Silvia Di Pietro ed Erika Ferraioli non potevano rinunciare all’ennesimo podio per una staffetta italiana. Tutte specialiste sulla loro distanza, agguerrite e in forma nonostante un intenso e soddisfacente Europeo in vasca corta. L’ultima loro fatica è il giusto sigillo a ciò. Gemo lancia la gara azzurra a dorso toccando in 26’’95 a 4 centesimi dalla Russia, prima ai 50 metri. La Carraro cambia bene in seconda frazione e chiude al quarto posto (30’’06 la sua frazione a rana) dietro Olanda, Russia e Finlandia. Tocca alla Di Pietro il recupero decisivo verso il terzo posto con un 50 metri di 24’’98, che “fagocita” la malcapitata frazionista nordica Teijonsalo. Poi, la Ferraioli resiste in 23’’74 e respinge ancora una volta i tentativi delle russe, stavolta con la sua stileliberista più veloce Veronika Popova. Il terzo posto è servito, in 1’45’’73, con il record italiano migliorato di 74 centesimi a un anno dai Mondiali di Doha. Vince l’Olanda 1’45’’73 di Ranomi Kromowidjojo in 1’44’’85 davanti alla Svezia trascinata da Sarah Sjostrom.
Da sinistra, Erika Ferraioli, Silvia Di Pietro, Martina Carraro ed Elena Gemo: sono le ragazze di bronzo della 4x50 mista. Photo Giorgio Perottino/Deepbluemedia/Insidefoto
Qualche rimpianto nelle altre finali che hanno visto ben sei italiane giocarsi le medaglie.
Su tutte, il quarto posto di Ilaria Bianchi è la beffa più grande. La primatista italiana, ex campionessa mondiale ed europea, finisce ai piedi del podio nella “sua” gara. La 25enne dell’Azzurra 91, sfoga tutta la sua progressione nella seconda metà di gara – da 29’’78 – recupera su buona parte delle finaliste, ma non sulla tedesca Alexandra Wenk. Quest’ultima chiude in 56’’43, e beffa la Bianchi per appena due centesimi. Una medaglia di legno ottenuta con un buon tempo (56’’45) dietro alle due più forti atlete d’Europa Sarah Sjostrom (55’’03 e record dei Campionati) e Jeanette Ottesen (55’’68). La Wenk pesca il jolly della carriera e si prende la prima medaglia individuale. Non c’era solo Ilaria Bianchi nella finale dei 100 farfalla. Anche Silvia Di Pietro aveva raggiunto il traguardo e si è classificata al quinto posto, nuotando in 56’’63, ottenendo il suo nuovo primato personale.
Ilaria Scarcella trova una gara in crescendo nella finale dei 200 rana femminili. La genovese passa in 1’08’’32 ai 100 metri e chiude al quinto posto – così come nella finale dei 100 metri – in 2’21’’25. Primato personale migliorato ancora una volta dopo l’exploit tra batterie e semifinali e crono che arriva a 32 centesimi dal record italiano di Giulia De Ascentis. L’oro va alla belga Fanny Lecluyse (2’18’’49) che vince di forza il braccio di ferro con la favorita principale della vigilia Viktoria Zeynep Gunes. La turca rimasta in testa per tre quarti di gara, crolla brutalmente negli ultimi 50, finisce al terzo posto ed è anticipata per 4 centesimi dalla baby russa, classe 1999, Maria Astashkina (2’19’’69).
Piccola delusione per il duo italiano finalista nei 400 stile libero femminili. Le allieve di Stefano Morini Erica Musso e Diletta Carli finiscono rispettivamente al settimo e all’ottavo posto. Ma i piazzamenti non devono ingannare perché la Musso ottiene il suo secondo miglioramento – in finale abbassa il best di 69 centesimi - tra mattina e pomeriggio e chiude la gara in 4’02’’28. Più sottotono la prestazione della viareggina, ottava in 4’03’’36. La sfida per il titolo europeo ha vissuto sul testa a testa tra Katinka Hosszu (3’58’’84)e la mezzofondista pura Jazmin Carlin (3’58’’81). Quest’ultima ha regalato la prima delusione di Netanya 2015 alla lady di ferro, battendola sul filo di lana. La britannica nega così alla magiara il settebello di medaglie d’oro. Le separano 3 centesimi all’arrivo, nonostante la reazione d’orgoglio di Katinka che si è affacciata in testa ai 350 metri dopo una gara passata a inseguire la britannica.
Prestigioso quinto posto di Erika Ferraioli (24’’25) nella finale dei 50 stile libero femminili vinta dalla campionessa olimpica Ranomi Kromowidjojo. La velocista trova così un titolo all’ultima gara individuale del programma l’oro per la squadra olandese (bisserà poi con la 4x50 mista). Ranomi vince in 23’’56, dando vita a una gara incerta e divertente con l’altra stella della velocità, la svedese Sarah Sjostrom (seconda a 7 centesimi di distacco). Terza, in una finale con interpreti di altissimo livello, si piazza Jeanette Ottesen (23’’94). L’azzurra aveva però nuotato in 24’’19, tempo che l’aveva fatta accedere alla finale con il sesto tempo d’ingresso.
Nelle altre finali dell’ultima sessione di gare, è assolutamente da sottolineare la prestazione da record europeo di Laszlo Cseh. L’ungherese (sopra, foto di Giorgio Scala/ Deepbluemedia/ Insidefoto) si aggiudica i 200 farfalla in 1’49’’00, tempo che abbatte di 46 centesimi il precedente primato “gommato” di Nikolay Skvortsov.
Festeggia Sergey Fesikov (Russia), che dopo due argenti e un bronzo in carriera riesce a prendersi il titolo nei 100 misti, battendo in 52’’ netti l’israeliano Toumarkin e il greco Vazaios.
Tutti i podi e i piazzamenti degli italiani nelle finali odierne:
200 rana femminili
1. Fanny LECLUYSE (BEL) 2’18’’49
2. Maria ASTASHKINA (RUS) 2’19’’69
3. Viktoria Zeynep GUNES (TUR) 2’19’’73
5. Ilaria SCARCELLA (ITA) 2’21’’25
100 stile libero maschili
1. Marco ORSI (ITA) 46’’05
2. Pieter TIMMERS (BEL) 46’’61
3. Sebastian SZCZEPANSKI (POL) 46’’87
100 farfalla femminili
1. Sarah SJOSTROM (SWE) 55’’03
2. Jeanette OTTESEN (DEN) 55‘‘68
3. Alexandra WENK (GER) 56‘‘43
4. Ilaria BIANCHI (ITA) 56’’45
5. Silvia DI PIETRO (ITA) 56’’63
100 misti maschili
1. Sergey FESIKOV (RUS) 52’00
2. Yakov Yan TOUMARKIN (ISR) 52’’62
3. Andreas VAZAIOS (GRE) 52’’67
400 stile libero femminili
1. Jazmin CARLIN (GBR) 3’58’’81
2. Katinka HOSSZU (HUN) 3’58’’84
3. Boglarka KAPAS (HUN) 3’59’’02
7. Erica MUSSO (ITA) 4’02’’28
8. Diletta CARLI (ITA) 4’03’’36
200 farfalla maschili
1. Laszlo CSEH (HUN) 1’49’’00 ER-CR
2. Viktor BROMER (DEN) 1‘51‘‘62
3. Simon SJOEDIN (SWE) 1‘52‘‘89
50 stile libero femminili
1. Ranomi KROMOWIDJOJO (NED) 23’’56
2. Sarah SJOSTROM (SWE) 23’’63
3. Jeanette OTTESEN (DEN) 23’’94
6. Erika FERRAIOLI (ITA) 24’’25
50 dorso maschili
1. Tomasz POLEWKA (POL) 22’’96
2. Christoph WALKER-HEBBORN (GBR) 23’’09
2. Simone SABBIONI (ITA) 23’’09 RI
4x50 mista femminile
1. OLANDA (Vermeulen, Nijhuis, Dekker, Kromowidjojo) 1‘44‘‘85
2. SVEZIA (Hansson L., Hansson S., Sjostrom, Kuras) 1’45’’34
3. ITALIA (Gemo 26’’95, Carraro 30’’06, Di Pietro 24’’98, Ferraioli 23’’74) 1’45’’73 RI
4x50 mista maschile
1. ITALIA (Sabbioni 23’’29, Scozzoli 25’’88, Rivolta 22’’19, Orsi 20’’35) 1’31’’71 CR-RI
2. RUSSIA (Shabasov, Kostin, Popkov, Sedov) 1’32’’17
3. BIELORUSSIA (Sankovich, Shymanovich, Tsurkin, Latkin) 1’33’’21
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