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Nuoto

Hódmezővásárhely (Ungheria), 6-10 Luglio 2016 - Campionati Europei Giovanili/5a Giornata

EUROJR/5: Italia Forza 6 nell’ultima giornata (22 medaglie in tutto)

Nella giornata conclusiva agli azzurri riesce tutto bene, anzi benissimo. Sei medaglie d'oro, in due casi doppietta con l'argento. Prove di forza (100 rana maschili, 200 misti femminili), di carattere (100 dorso e rana femminili, 50 stile maschili) e di squadra (4x100 mista maschile). L'Italia al top nel medagliere: team italiano juniores compatto e convincente come mai prima.

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LEN 43rd Arena European Junior Swimming Championships

Al termine della manifestazione il medagliere complessivo dice: Russia 22 medaglie (11-5-6), Italia 22 medaglie (9 ori – 8 argenti – 5 bronzi). Vicinissime. Negli ultimi 5 anni, ossia da quando il Paese euro-asiatico ha iniziato a partecipare in massa agli Eurojuniores, nessuna squadra aveva messo in discussione lo strapotere russo. Lo scorso anno, a Baku, la Russia si aggiudicò 23 ori, 7 argenti, 12 bronzi, e nei due anni precedenti ottenne rispettivamente 19 ori (36 medaglie) e 22 (32).

Al di là dell'assenza di Arina Openysheva ('99), che avrebbe potuto giocarsela dai 100 ai 400 senza però garanzie di successo, e di Maria Astashkina ('99) – che qualora avesse partecipato e fosse stata in buone condizioni, avrebbe probabilmente fatto bottino pieno nella rana – il depauperamento del medagliere russo passa attraverso un innalzamento della competitività di tutti i Paesi partecipanti. Le prestazioni realizzate durante la manifestazione, considerate nel loro complesso, sono di livello superiore rispetto a qualsiasi precedente campionato europeo juniores. Alla luce di questo, la posizione occupata dall'Italia nel contesto continentale (miglior piazzamento storico eguagliato se escludiamo il primo posto del 2009 “gommato”) merita una lode particolare. Dopo i Giochi Europei '15, in cui gli azzurri nonostante il buon livello generale, testimoniato dai 9 argenti, vinse appena un oro, a Hódmezővásárhely si è assistito ad una dimostrazione di maturità e consapevolezza. Alle nostre spalle, alla dovuta distanza, Gran Bretagna con 19 medaglie (5-4-10) e Ungheria con 12 medaglie (5-4-3); poi Spagna e Polonia con 2 successi ciascuno.

La prima finale del quinto giorno, 400 misti, non vedeva impegnati atleti nostrani. Lo spagnolo Hugo Gonzalez De Oliveira ('99) ha subito impresso la propria impronta alla gara con un sub-58 nella frazione a farfalla, proseguendo a carburare nel dorso (specialità in cui nei giorni scorsi si è aggiudicato l'oro nei 200 e l'argento nei 50), efficace nella rana (appena sotto 1'13'') e decisamente poco brillante nello stile, 1:01.48. Dietro di lui l'ungherese Marton Barta ('99), pur avvicinatosi con lo stile libero, non è riuscito ad acciuffarlo, 4:17.27 vs 4:18.51. Terzo l'altro magiaro, Zoltan Drigan ('98), 4:20.84.

I 100 dorso femminili sono stati caratterizzati da tensione e tatticismo. Quattro atlete avevano fatto segnare tempi inferiore a 1'02'' per accedere alla finale, ma solo due sono rimaste sotto a quel limite. Nella prima vasca alcune nuotatrici hanno optato per il passaggio veloce, ma non sono state premiate. Tania Quaglieri ('00), quarta a metà gara (29.92), e a dire il vero quinta o sesta ai 75 metri, ha innescato una progressione pazzesca nell'ultimo quarto di gara, vincendo con margine: 1:01.38, 3 decimi davanti alla seconda, l'ucraina Maryna Kolesnykova ('00) 1:01.67 (quinta ai 50 metri in 30.21), 7 i decimi sulla terza, Anna Maine (GBR, '00) 1:02.04. L'atleta italiana poco prima di partire per l'Ungheria, al Sette Colli, aveva nuotato un filo più veloce, 1:01.24, realizzando il record italiano juniores e cadetti, ma quella di oggi è una grande vittoria europea, una svolta di fondamentale importanza per la sua carriera.

Sulla finale dei 100 rana maschili si trova poco da dire. Nicolò Martinenghi ('99), ancora una volta unico della sua età tra gli otto finalisti, è stato il dominatore assoluto della prova. Il tempo, 1:00.30, record dei campionati, e soprattutto la vasca di ritorno (31.80!) parlano di un atleta pronto per il passaggio alle competizioni assolute, la sconfitta dei 50 adesso è ampiamente superata. Al suo fianco sul podio, nella piazza d'onore, l'altro italiano, Federico Poggio ('98), il quale ha realizzato un crono molto interessante, 1:01.13, con un progresso sensazionale rispetto al proprio personale 1:01.93, ed è stato bravissimo ad approfittare di una gara di livello non esagerato (il terzo è sopra l'1'02'') per centrare un podio europeo. Annotazione: Poggio, nella parte nuotata aveva un passo superiore a Martinenghi, ma l'assoluta inidoneità di partenza e virata non può e non deve essere usata come scusante! (nella foto Martinenghi e Poggio con le medaglie).

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Nei 100 rana femminili, che come si è detto erano orfani della campionessa delle ultime due edizioni, Maria Astashkina, solo l'irlandese Mona Mc Sharry ('00) poteva pensare di mettere i bastoni tra le ruote a Giulia Verona ('99). Ci è riuscita per circa 80 metri, poi l'italiana ha preso le redini e ha siglato nuovamente il proprio primato personale di quasi due decimi, 1:08.32. La Mc Sharry ha concluso a 1:08.88, terza la slovena Tina Celik ('01) 1:09.74 (Nella foto sotto le tre medagliate).

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I 200 stile libero maschili, svoltisi senza finalisti italiani, sono stati decisi al photo finish: Kacper Stokowsky (POL, '99) 1:48.51, Alexei Sancov (MDA, '99) 1:48.54, Richard Marton (HUN, '99) e Mateusz Arndt (GER, '98) 1:49.37.

Ilaria Cusinato ('99) e Sara Franceschi ('99) show nei 200 misti (In copertina, sorridenti con le medaglie). Mai in discussione la vittoria azzurra, Cusinato avanti dall'inizio alla fine, Franceschi ad inseguire. Una doppietta tutto sommato facile se si considera che entrambe le atlete hanno nuotato al di sopra del proprio personale e non hanno comunque avuto alcun problema a prevalere sulle avversarie. Cusinato 2:13.03, Franceschi 2:13.98, Anja Crevar (SRB, '00, vincitrice dei 400 misti) 2:14.41.

Nella finale dei 100 farfalla non erano presenti atleti italiani. Doppietta russa Egor Kuimov ('99) 52.39, Roman Shevliakov ('98) 52.70, terzo Alberto Mateos Lozano ('98) 52.75.

Ancora Russia nella finale dei 50 farfalla femminili: ottimo tempo e record dei campionati per Mariia Kameneva ('99) 26.22, seconda Sara Junevik (SWE, '00) 26.98, terza Polina Egorova ('00) 27.01. Il valore di queste prestazioni in ottica giovanile devo però essere rivisto in quanto proprio oggi il WJR della distanza è stato radicalmente riscritto dalla nipponica Rikako Ikee, che ha abbassato il primato della canadese Penny Oleksiak da 25.93 a 25.50.

Parentesi Giovanni Izzo ('98). Il nuotatore azzurro, classe '98, possiede una tenacia e una voglia di vincere unica. Quest'oggi si è qualificato alla finale dei 50 stile libero con il secondo tempo, 22.52, nuotando appena un centesimo sopra al proprio record personale. All'atto conclusivo prendevano parte i colossi dei vari team, atleti che per lo più superano i 190 cm. Izzo non arriva a 180. La carica datagli dalle precedenti vittorie dei compagni, la volontà di prevalere contro chiunque e di non arrendersi di fronte allo sfavore dei pronostici, la consapevolezza di avere tutti gli occhi puntati addosso. Izzo (sotto sul podio) ha fatto il numero. Esplosivo in partenza, primo dopo l'apnea, ha trovato immediatamente la presa perfetta nell'acqua e nessuno ha potuto metterlo in difficoltà. Ha vinto con un'autorevolezza da campione, con un tempo da fenomeno, 22.09. Un progresso di oltre quattro decimi sul proprio primato. Tutto surreale. Come la premiazione: tutti i componenti della squadra azzurra in piedi a cantare l'inno e festeggiarlo con grandissima gioia. Vittoria con il cuore e con la testa, che Izzo ha indicato a fine gara per sottolineare che senza determinazione non sarebbe mai potuto arrivare fin lì. Secondo il croato Bruno Blaskovic ('98) 22.25, terzo Thomas Fannon (GBR, '98) 22.30.

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Nella penultima gara in programma le azzurre della 4x200 stile libero (Romei, Franceschi, Ognaro, Pirovano) hanno dato il massimo, ma non potute andare oltre il quarto posto. L'8:06.00, frutto di prestazioni grosso modo omogenee, è un ottimo risultato d'insieme. Le tre squadre davanti però non erano battibili: prima l'Ungheria, trascinata da Anja Kesely, (che in ultima frazione ha guadagnato due posizioni) 8:02.67, seconda la Gran Bretagna 8:03.45, terza la Russia 8:03.65.

Oggi era però la giornata dell'Italia e rimaneva una finale in programma. Il team russo partiva da stra-favorito e sapeva che per vincere sarebbe stato sufficiente un lavoro di regolare amministrazione, senza infamia e senza lode. Il loro primo frazionista ha iniziato a complicare le cose. Accreditato di 53.65 ha chiuso la prima frazione a 54.21. Per converso, Jacopo Bietti ha migliorato di oltre un decimo il proprio primato personale nuotando 55.61, ben meglio di quanto fatto nella prova individuale, ed ha ridotto il gap previsto. A rana Nicolò Martinenghi si è lasciato prendere la mano nei primi 50 metri, probabilmente per non permettere al ranista russo neppure di pensare ad una fuga. Prima vasca volata in 27.35, ritorno in salita ma tempo stellare, 59.76: Italia prima di un secondo. In terza frazione la squadra russa ha optato per inserire il n°2 della gara individuale: la differenza restava comunque enorme, giacché si trattava dell'argento europeo contro un mistista adattato alla farfalla, Lorenzo Glessi. Le cose sono andate in altra maniera: Glessi, che era giunto ai Campionati con un personale superiore ai 55'' e in semifinale individuale era sceso a 53.96, ha nuotato una frazione “lanciata” da 52.89, il russo ben poco meno, 52.41. Italia in lieve vantaggio e in ultima frazione Alessandro Miressi = game over Russia. Il lunghissimo italiano non ha affatto voluto rischiare il cambio (effettuato a 0.49!), ha controllato l'avversario la prima vasca e nella seconda ha lasciato sfogare i cavalli: 48.80. Italia 3:37.06, Russia 3:38.10, Polonia 3:39.93. Un’ eccezionale vittoria collettiva per chiudere al meglio la 43° edizione dell'Arena European Junior Swimming Championships.

 

Le fotografie sono di Andrea Masini/Deepbluemedia.eu-Inside

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