FondoFinita l’era delle “elezioni bulgare”, cioè plebiscitarie, la Bulgaria sembra avere preso a proprio modello la poco esemplare politica italiana.
Dopo le recenti elezioni si è creato un vuoto di potere, con i partiti che rifiutano di formare un governo.
Al presidente, Rosen Plevneliev, non è rimasto che attribuire l’incarico di formare un governo di transizione ad una personalità autorevole, il diplomatico Marin Raikov, già ambasciatore a Parigi.
Il governo resterà in carica circa due mesi e dovrà perseguire tre obbiettivi: assicurare la stabilità finanziaria (i poveri continuano ad aumentare e la moneta è vacillante), recuperare la fiducia del popolo nelle istituzioni e preparare le prossime elezioni previste nel mese di maggio.