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Salvamento

Mondiali Rescue di salvamento a Montpellier (Francia) - seconda giornata

Mondiali Rescue 2014: Procaccia stellare, oro e record del mondo. Arrivano altri sei podi azzurri

Grande Italia ai Mondiali Rescue di salvamento. Gli azzurri concludono la seconda giornata di gare all'Antigone Pool di Montpellier con sette medaglie su otto finali con atleti italiani al via. Spicca l'oro di Simone Procaccia nei 100 metri trasporto manichino con pinne, riprendendosi anche il record mondiale sulla distanza. Arrivano due argenti (con la 4x50 mista maschile e Giulia Fiorani) e quattro medaglie di bronzo.

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Sembra il caso di dirlo: appena toccano l’acqua, ne escono fuori quasi sempre con una medaglia al collo. Un’alchimia che sembra riservata in modo particolare al nuoto per salvamento italiano, impegnato nella seconda giornata dei Mondiali Rescue in Francia. Infatti, se all’esordio la selezione azzurra aveva già regalato ampie soddisfazioni (quattro podi in totale) dalla piscina Antigone di Montpellier, è bene dire che quello di ieri è stato solo un piccolo assaggio. Oggi, su otto finali disputate dagli atleti italiani, ben sette hanno visto la bandiera italiana salire sopra il podio. E in un’occasione il tricolore ha svettato sopra tutte le altre. Merito di uno dei veterani assoluti del team, Simone Procaccia (a sinistra nella foto di Giorgiana Emili), iridato per la seconda volta in carriera nei 100 metri trasporto manichino con pinne, realizzando il nuovo record del mondo in 45’’15. Ma con il prestigioso oro dell’abruzzese, l’Italia del salvamento ha calato così un settebello di podi. Nella seconda sessione di finali in piscina, infatti, sono arrivati anche due argenti: uno con la staffetta mista maschile (Bono, Procaccia, Piroddi e Gilardi) e l’altro con Giulia Fiorani nei 100 trasporto manichino con pinne. Poi, ben quattro medaglie di bronzo (staffetta mista femminile – Leanza, Fiorani, Pidello e Marzella - , con la stessa Cristina Leanza e Andrea Bono – entrambi nei 50 trasporto manichino – e da Daniele Sanna, terzo nei 200 Super Lifesaver). Totale attestatosi a 11 medaglie nelle competizioni in piscina per la spedizione guidata dal c.t. Antonello Cano. Il tutto in attesa della SERC (simulazione di salvataggio con quattro azzurri – 3 uomini e una donna in gara, sempre in piscina) in programma domani alle 10 e delle prove oceaniche, che si disputeranno sabato 20 e domenica 21 settembre. E nelle quali potrebbero arrivare altre gioie da podio.

La copertina se la merita senz’altro il percorso da favola e nettissimo centrato da un immenso Simone Procaccia: l’esperto atleta tesserato per le Fiamme Oro, si prende tutto quello che poteva prendersi nella sua gara preferita: i 100 metri trasporto manichino con pinne. Così si conferma campione del mondo dopo l’oro ad Adelaide 2012. Per il 26enne arrivano anche il nuovo record mondiale e l’oro iridato 2014, dopo essere giunto in finale col primo tempo di qualificazione (46’’05). Meglio di così, non si poteva pretendere da lui. Una grandissima la prestazione del teramano, che vince col tempo eccezionale di 45’’15. Simone si è così ripreso il primato mondiale ai danni del connazionale e compagno di squadra Francesco Bonanni (realizzato nell’aprile del 2013 grazie al crono di 45’’99) e dedica la sua soddisfazione e la sua felicità alla moglie e alla piccola figlia Elena. Alle spalle del bicampione mondiale si piazza il forte tedesco Marcel Hassemeier, che non può contrastare l’azzurro. Per lui non c’è altro che una medaglia d’argento conquistata davanti al neozelandese Steven Kent, bronzo. Andrea Piroddi, qualificatosi anch’egli per la finale, si piazza quarto dopo una grande gara chiusa col crono di 46’’58.

Ma l’oro di Procaccia è stato solo la prosecuzione di una striscia iniziata pochi minuti prima. La prima gioia in questa seconda giornata, infatti, era arrivata nuovamente da una donna, ieri già sul podio con la 4x50 nuoto con ostacoli che si era presa il bronzo. Oggi, però, Giulia Fiorani ha fatto ancora meglio, mettendosi al collo la medaglia d’argento nei 100 trasporto manichino con pinne, completati in 53’’30 (ben al di sotto del precedentemente record mondiale). La modenese è giunta seconda con una gara strepitosa e dopo aver impensierito la nuova campionessa mondiale, la padrona di casa Magali Rousseau. La francese, però, si dimostrata scatenata e ha staccato in maniera decisiva l’azzurra nei secondi 50 metri. Letteralmente imprendibile – per la prima volta nella sua fantastica giornata - realizzando il nuovo primato del mondo in 51’’60 (abbattuto il 53’’30 di Pamela Hendry). Ha completato il podio, la spagnola Maria Luengas, ottima terza classificata.

I 50 metri trasporto manichino donne, vedevano due azzurre in finale A. Da una parte Alice Marzella, in corsia 1, e dall’altra la torinese Cristina Leanza (accreditata del quarto tempo d’ingresso). Incredibile, ma reale, è ancora la legge di Magali Rousseau (tesserata tra l'altro per la squadra italiana delle Rane Rosse Aqvasport) a imperversare sulla piscina di Montpellier. La transalpina concede il bis d’oro, dopo la vittoria nella prima gara di giornata, conquistando il successo in 34’’19. Per la seconda volta il suo crono vincente le vale il record mondiale (precedente di Laura Quilter in 34’’74). L’argento va alla britannica Zara Williams, mentre Cristina Leanza si supera (migliora il suo record italiano di 72 centesimi) e conclude al terzo posto in 34’’48: ancora una volta siamo costretti a commentare una battaglia tutta italiana per l’ultimo gradino del podio, con la Marzella che finisce in quarta posizione.

Va a segno, salendo sul podio per la seconda volta dopo la staffetta di ieri, anche Andrea Bono. Allo start dalla corsia numero 2, frutto del suo quinto tempo in batteria, il piemontese trova la medaglia di bronzo e conclude in 30’’22. L’azzurro lotta comunque egregiamente anche per la vittoria. In partenza sorprende tutti dalla corsia laterale e ingaggia il duello con il già iridato Danny Wieck, fino oltre al recupero del manichino. Poi, lo spunto del tedesco è il migliore e decisivo nell’ultima metà gara, così come quello del neozelandese Andy Mac Millan. Il portacolori azzurro tesserato per la Polisportiva Uisp River Borgaro, coglie comunque il podio, resistendo fino all’ultima bracciata. Dopodiché la sua gioia può esplodere. Niente finale per il primatista italiano Federico Pinotti, che era stato sfortunato nelle batterie del mattino, giungendo nono e mancando così la finalissima per 17 centesimi

L’unica nota amara, che non ha permesso all’Italia di toccare un en plein totale di “presenze-podio”, si è vissuta nei 200 Super Lifesaver donne. Ma in questa gara, con allo start Silvia Meschiari in corsia laterale (frutto del penultimo crono d’ingresso), si è andati vicini ai sogni di medaglia. La modenese è rimasta in zona podio al recupero del primo manichino, perdendo poi posizioni al momento del torpedo. Vince di nuovo l’incredibile Magali Rousseau. La francese si conferma il fenomeno della piscina ai Rescue 2014, vincendo il terzo oro mondiale individuale (per quanto riguarda il pomeriggio di giovedì). Tre ori vinti con altrettanti record del mondo. Già perché anche il suo 2’24’’20 rappresenta il miglior crono mai nuotato da una donna. Silvia Meschiari trova un nuovo quarto posto in 2’30’’92. Alle spalle della francese Fabre Margaux (bronzo) e della neozelandese Natasha Hind. Ma l’azzurra chiude senza molti rimpianti perché anche la seconda transalpina all’arrivo aveva maturato un vantaggio troppo alto nella seconda parte di gara.

La gara al maschile dei 200 Super Lifesaver, invece, ha visto ben due italiani (da grandi protagonisti) ai blocchetti di partenza: Federico Pinotti e Daniele Sanna - entrato col secondo crono di qualifica. E proprio Sanna (in forza all’Aqvasport Rane Rosse) ha concluso al terzo posto, alle spalle del favoritissimo tedesco Marcel Hassemeier e del francese Thomas Vilaceca. Il favorito numero uno ha stravinto l’oro (in 2’05’’89 ovvero col record mondiale), ma Sanna e Pinotti non sono stati di certo comprimari. Il neocampione mondiale ha fatto la differenza soprattutto nell’ultima frazione, dimostrandosi imprendibile nonostante la gara alla pari fatta con gli azzurri. Dietro di lui, si è poi scatenata la lotta a tre, con i due azzurri protagonisti assoluti. Ma anche stavolta, come accaduto in più di un’occasione per i ragazzi italiani, arriva una nuova medaglia di legno per Pinotti. Beffati entrambi gli azzurri, negli ultimi metri dal francese Vilaceca, che conquista l'argento. Fa dunque festa solo Daniele Sanna (2’09’’46), bravo a non cedere nella lotta accesissima e medaglia di bronzo. Pinotti non ce la fa e cede a entrambi, chiudendo in quarta posizione in 2’09’’81.

Gran riserva di soddisfazioni, come spesso accade ed è accaduto, sono state nuovamente le staffette. Le 4x50 mista femminile e maschile erano entrambe arrivate in finale dopo aver realizzato i nuovi record del mondo. Ma entrambe, per la gioia sportiva del pubblico dell’Antigone Pool di Montpellier, si sono dovute inchinare ai quartetti francesi, in evidente stato di grazia (e di forma). La 4x50 mista femminile (Leanza, Fiorani, Pidello, Marzella), si era accreditata della finale col nuovo record del mondo in 1’40’’18. Insomma sembrava dovesse essere la Nazionale da battere, ma si è dovuta accontentare del bronzo. Buona parte della "colpa" per la mancata festa va data alle scatenate Rousseau, Margaux e Weyders, in testa dalla prima vasca fino all’ultima (con tanto di record mondiale abbattuto e fissato in 1’37’’86). Niente da fare per le azzurre sempre dietro le francesi. Anzi, l’Italia è beffata anche dalle sorprendenti olandesi più leste al tocco della piastra nell’infinita volata conclusiva. Le oranje chiudono la loro prova in 1’39’’44, mentre il quartetto azzurro si migliora ancora, ma il loro 1’39’’54 vale il terzo posto.

Destino comune a quello delle donne, anche per la staffetta mista maschile, battuta dalla Francia. Ancora un record del mondo per i quattro francesi: 1’27’’04. Si “ferma” a un velocissimo comunque 1’27’’83 l’Italia medaglia d’argento, che ha la meglio in volata sulla Germania. Il quartetto azzurro formato da Andrea Bono (River Borgaro), Simone Procaccia (Fiamme Oro), Andrea Piroddi (Fiamme Oro) e Federico Gilardi (RN Torino) ha perduto il primato mondiale stabilito in mattinata durante le batterie (1’28’’92). Ma anche per loro, come accaduto d'altronde alle donne, c'è la soddisfazione di essersi migliorati nettamente in finale.

Le uniche due finali di giornata senza i colori italiani, sono state quelle di line throw. Tra le donne ha vinto la Nuova Zelanda, più veloce di Olanda e Australia. Tra gli uomini, l'oro è dell’Australia in 10’’28. Sul podio, in ordine, sono salite anche le coppie anche Malesia e Polonia.

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