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Danno spettacolo i grandi protagonisti del nuoto mondiale, impegnati nella sesta e penultima tappa della World Cup FINA-Mastbank. E così Tokyo non delude nella prima giornata di gare, così come non deludono i big. Al Tatsumi International Swimming Center della capitale giapponese ha preso il via e il livello generale visto nelle prime 17 finali in programma è stato sicuramente superiore a quanto visto lo scorso weekend a Pechino. Merito senz’altro dell’Iron Lady Katinka Hosszu, che si avvicina alla conquista della classifica femminile – ormai certa – come al solito a suon di vittorie. L’ungherese ne colleziona ben tre in questa prima parte di manifestazione, che si concluderà domani. Sugli scudi anche il suo omologo al maschile – ma non dominatore assoluto ai livelli di Katinka -, il sudafricano Chad Le Clos. Il polivalente 22enne di Durban conclude il primo round in Giappone con all’attivo due successi – 50 e 200 farfalla – su altrettanti finali disputate. Ma oltre alle vittorie dei leader di Coppa, spicca senz’altro la grande prova di Alia Atkinson (nella copertina, Photo G. Scala/Deepbluemedia) nei 100 rana, vinti in 1’02’’86. La giamaicana – una delle nuotatrici più affezionate alla World Cup – realizza la prestazione più rilevante e si candida seriamente a prevalere nella classifica che premia il miglior risultato di tappa a livello cronometrico, in rapporto al coefficiente FINA, con 24 punti bonus. Dalla parte maschile, invece, per ora è Le Clos a guidare il ranking delle prestazioni, grazie a un 200 farfalla molto vicino – a -64 centesimi - al suo record del mondo.
A testimonianza del livello molto alto delle gare di oggi, c’è da premettere che a Tokyo non si sono presentati solo i protagonisti già affermati e habitué della World Cup 2014. L’armata di campioni di primo piano si è nettamente rinforzata, anche in vista di affinare la condizione per i Mondiali in vasca corta d’inizio dicembre. Sono arrivati infatti il canadese Ryan Cochrane e un cospicuo contingente dalla squadra britannica con la stella olimpica e mondiale della rana femminile – che però vive e si allena nell’isola di Albione, a Plymouth – la lituana Ruta Meilutyte. Unitamente alla massiccia presenza di nuotatori giapponesi da Irie, ad Hagino, fino alla Watanabe. Mentre importante è il ritorno in Coppa dell’australiano Thomas Fraser-Holmes, grande assente durante la tappa dello scorso weekend a Pechino nonché quarto nella graduatoria generale maschile.
Il tris vincente di Katinka Hosszu inizia con i 200 stile libero, che vedevano la magiara – imbattuta in Coppa sulla distanza - sfidata dalle anglosassoni tra le più emergenti sui 200: su tutte Emma McKeon, Siobhan-Marie O’Connor e Katherine Drabot, tutte piuttosto giovani, di età comprese tra i 20 e i 17 anni. Soprattutto la prima non si lascia intimidire dalla solita partenza eccezionale a ritmi del record mondiale detenuto dall’azzurra Federica Pellegrini. La leader di Coppa, però, rallenta senza cedere poi il primato e riesce a toccare in prima posizione in 1’52’’45, ritornando a livelli (ovvero sotto l’1’43’’) che non nuotava dalla tappa di Hong Kong. Molto bene l’australiana McKeon, non lontana dalla vincitrice, medaglia d’argento in 1’53’’15 per l’argento. Terza la giovane statunitense Drabot in 1’54’’45 che sopravanza nel finale la britannica O’Connor.
A Katinka non sfugge la vittoria nei 200 misti, gara in cui è anche primatista mondiale in vasca corta. Dopo una partenza sprint dell’inglese O’Connor, le bastano i 25 metri a dorso per recuperare sulla rivale. Da quel momento, la magiara è in grado di rinforzare e strappare il primato dopo la frazione iniziale a delfino. Chiude la sua prova in 2’05’’18. Seconda la statunitense Caitlin Leverenz (2’06’’16 e secondo posto nelle graduatorie mondiali stagionali consolidato), mentre il bronzo va alla O’Connor.
La terza perla dell’ungherese arriva nei 200 dorso – anche questa, una gara in cui ancora nessuna è risuscita a batterla nel contesto di Coppa 2014 -. E anche stavolta la Hosszu deve rincorrere una giovane e promettente “lepre” fino a metà gara: l’australiana Madison Wilson. Il suo 2’01’’97 vale la sua terza migliore prestazione di Coppa, mentre la Wilson tiene la scia in maniera egregia alla campionissima d’Ungheria – così com’era accaduto venerdì scorso in Cina -, chiudendo in 2’02’’87.
Di certo, però la giornata dell’Iron Lady non era iniziata nel migliore dei modi, conoscendo anche la sua insaziabile fame di vittorie. Merito di Mireia Belmonte Garcia, convincente oro negli 800 stile libero in 8’08’’57. La catalana torna alla vittoria dopo quasi un mese di digiuno – ultimo hurrà a Mosca – e, soprattutto batte la Hosszu dopo un finale di gara da sfida emozionante. Il cambio di marcia della Belmonte arriva esattamente a metà gara, quando si mette in testa duellando con la più che coriacea rivale magiara (che sarà seconda all’arrivo in 8’09’’27). Terza giunge una rinvigorita Elizabeth Beisel.
Affascinante, atteso e antipasto succulento di quello che potrebbe avvenire al prossimo Mondiale di Doha, è stato il duello preannunciato tra l’esordiente Meilutyte e la Atkinson nei 100 rana donne. La giamaicana sfodera la sua migliore gara dell’anno, vinta in 1’02’’86 - a cinque decimi dal record del mondo della lituana - in una stagione sin qui ad alti livelli. Superba la Atkinson, che aveva già dato segnali di forma in crescendo a Pechino. Ma quello che fa a Tokyo è davvero splendido, sfiorando la gara perfetta a cui puntava per avvicinare il primato mondiale. Ruta Meilutyte rimane sempre dietro sin dallo stacco – fatto davvero inusuale per la sua proverbiale reattività. Così la caraibica controlla e mantiene la testa senza problemi, e il punteggio relativo crono rischia di candidarsi a migliore per il meeting di Tokyo. La rimonta di Ruta non arriva e si deve accodare alla vincitrice. Ma la giovane campionissima stacca già il secondo tempo mondiale in 1’03’’72: un particolare da non sottovalutare affatto.
Prestazioni maiuscole anche in campo maschile. Spicca, come quasi sempre accade nel contesto di questa Coppa, il leader Chad Le Clos. Il sudafricano si aggiudica dapprima i 200 farfalla e in chiusura i 50. Nella gara più lunga culla il sogno di battere il suo primato mondiale (detenuto da lui stesso con 1’48’’56) ma si fermerà a meno di un secondo dal suo primato datato 2013, chiudendo in 1’49’’20. Un tempo che gli vale comunque il personale stagionale. La sua super prestazione mette quasi in secondo piano il grandissimo crono del giapponese Daya Seto, secondo all’arrivo in 1’49’’68 e secondo nuotatore capace di scendere sotto l’1’50 in tutto il 2014.
Le Clos realizza un tempo meno roboante, ma sempre di valore, nei 50 farfalla. Il sudafricano vince in 22’’20 davanti al sempreverde connazionale Roland Schoeman (22’’66) e al primatista del mondo in carica Steffen Deibler. Il tentativo di superare il record di quest’ultimo, fermo al 21’’80 datato 2009, non riesce al vincitore. Senz’altro il crono di 22’’20 non soddisfa appieno Le Clos, visti i propositi di gloria che non poteva nascondere (soprattutto dopo l’ottimo 22’’03 realizzato a Pechino solo tre giorni fa).
I 400 misti uomini, non vedono partecipare il favorito Hagino, non iscritto alla distanza e campione ai recenti Asian Games. C’è comunque Daya Seto (bronzo) a rappresentare il Sol Levante e soprattutto il ritorno di Thomas Faser-Holmes rende la gara interessante. Ed è proprio Seto a regalare il primo successo al Giappone, grazie al suo 3’59’’91, che chiude davanti all’australiano (molto lontano dal nipponico, a 4’04’’03) e all’ungherese Gergely Gyurta. I padroni di casa raddoppiano gli ori grazie a Katsumi Nakamura, primo a sorpresa nei 100 stile libero uomini senza Le Clos. Non eccelso il suo 47’’30, ma gli basta per mantenere dietro di sé – per un centesimo - Sergey Fesikov.
L’atteso Kousuke Hagino mette però il suo sigillo nei 100 misti. E il campione giapponese trova il secondo miglior crono mondiale della stagione in 52’’03. Alle sue spalle finiscono Fujimori e Fesikov, argento a pari merito.
Da segnalare il solito “bagno di classe” nei 200 rana di Daniel Gyurta. L’olimpionico e primatista mondiale ungherese nuota e si conferma imbattibile, per la quinta volta su altrettante occasioni di Coppa, nella sua distanza prediletta. Ci riesce realizzando il solito tempo di caratura mondiale: 2’02’’12. Dietro di lui solo atleti giapponesi – ben sette qualificati alla finale -, che realizzano tempi interessantissimi: su tutti Yasuhiro Koseki (2’03’’38) e Ippei Watanabe (2’04’’46). Successivamente, Gyurta si dovrà accontentare dell’argento nei 50 rana, dove vince la velocità – in 26’’02 – del sempreverde 34enne Roland Schoeman.
Grande equilibrio nei 100 dorso, dove tre nuotatori sono racchiusi in appena 10 centesimi nell’equilibratissima finale. Prevale lo statunitense Eugene Godsoe in 50’’49, che anticipa l'acclamato dal Tatsumi Swimming Center, Ryosuke Irie, secondo in 50’’53. Terzo, distanziato di 1 decimo dall’oro, l’australiano Larkin. L’assenza di Sun Yang, rimasto in Cina dopo “l’esibizione” nei 400 stile libero a Pechino, lancia verso la vittoria l’australiano Myles Brown. Ma il tempo non è da sottovalutare: 3’37’’96. Crono che gli consente di unirsi al club ristrettissimo – c’è solo il cinese con lui – capace di scendere sotto i 3’38 in stagione. Dietro di lui, bene il giovane britannico esordiente in Coppa, James Guy (3’40’’82), mentre Fraser-Holmes si deve accontentare del bronzo.
Tutto facile per Inge Dekker, che usa la tattica-Hosszu per tenere “a bada” proprio quest’ultima nei 100 farfalla. Il suo passaggio molto veloce (25’’96) a metà gara le vale però il 56’’11 conclusivo, con un’ultima vasca in cui accusa l'evidente fatica e peggiora rispetto ai crono che di solito le sono sempre serviti – tra 56’’ e 56’’08 - per vincere quattro volte su cinque in Coppa. Cerca di approfittarne proprio Katinka, che però finirà seconda, ma abbondantemente dietro l’olandese. La stessa Dekker si deve accontentare dell’argento nei 50 stile libero donne perdendo la sfida con l’altra new entry prestigiosa di Tokyo: Francesca Halsall. La campionessa europea a Berlino sfida 23’’80 contro 23’’89 dell’oranje. L’olandese cede lo scettro sulla distanza dominata da lei in Coppa, ma curiosamente ottiene la sua migliore prestazione cronometrica stagionale. Prova che l’arrivo della britannica ha migliorato nettamente il livello. La stessa Halsall, però, irrompe nella World Cup 2014 con una doppia vittoria. La 24enne inglese si porta a casa la seconda vittoria nei 50 dorso. 26’’42 contro il 26’’47 dell’americana Felicia Lee.
Domani è in programma la seconda giornata di gare a Tokyo. Per consultare i risultati completi della prima giornata, clicca qui.