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Nuoto

Omaha (Nebraska, USA), 26 giugno-3 luglio 2016 - Trials Olimpici USA/6a Giornata

USA TRIALS/6: Phelps sconfigge Lochte nei 200 misti. Down Under record mondiale di Cate Campbell

Nel sesto giorno Ryan Murphy nei 200 dorso e Abbey Weitzeil nei 100 stile libereo realizzano dei notevoli riscontri cronometrici, ma nella testa e nel cuore degli statunitensi la giornata sarà ricordata come l'ultima volta che Ryan Lochte e Michael Phelps si sono affrontati seriamente in terra americana. Phelps ha avuto la meglio, a Rio però entrambi dovranno paragonarsi con i 200 misti di Kosuke Hagino. Lilly King bissa il successo dei 100 rana sulla doppia distanza. Nel frattempo, down under,

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michael phelps

Nella prima finale in programma nella sesta giornata dei Trials statunitensi, la più giovane concorrente ha sopraffatto le avversarie. Lilly King ('97 – Foto sotto), già avanti un secondo ai 50 metri (32.18 vs 33.16 della seconda assoluta) in virtù di una velocità di base nettamente superiore rispetto a tutte le avversarie, ha condotto una gara regolare, incurante di coloro che le si avvicinano o cedevano il passo.

Dopo un passaggio a metà gara a 1:09.16 ha appena abbassato il ritmo nuotando la terza vasca in 37.65, ma negli ultimi 50 ha nuovamente accelerato (37.27) e concluso la propria prova al comando in 2:24.08. Seconda Molly Hannis 2:24.39 (36.18 l'ultima vasca!), terza Bethany Galat 2:24.52. Quarta, perdendo due posizioni nell'ultima vasca, Micah Lawrence, 2:24.93, abbandona il sogno olimpico. Pare corretto rilevare che, nonostante il buon livello medio su cui si sono espresse le prime quattro, il crono della vincitrice è tutt'altro che irresistibile: dopo il ritiro di Rebecca Soni i 200 rana femminili non hanno ancora trovato una vera padrona capace di competere nel contesto internazionale.

LILLY6 KING

Nella finale dei 200 dorso, i due team-mate californiani si appropriano dei posti validi per Rio. Ryan Murphy (foto sotto), dopo la sudata vittoria dei 100 dorso, realizza un crono molto interessante, 1:53.95, che sarebbe valso l'argento mondiale a Kazan '15 (alle spalle del solo Mitch Larkin), mentre Jacob Pebley, dopo il notevole progresso sui 100 metri, nuotati sotto i 53'', ha conquistato il pass olimpico con un buon 1:54.77. Non sarà facile per i due dorsisti proseguire la tradizione del Paese americano, che dal 1996 ha sempre vinto questa prova alle Olimpiadi, in quattro occasioni su cinque piazzando anche l'altro atleta qualificato sul podio, tre volte al secondo posto. Tyler Clary, campione olimpico in carica, è giunto terzo a 1:55.33, game over alle sue ambizioni brasiliane.

RYAN MURPHY

Attorno alle ore 19:40, orario del Nebraska, gli spettatori statunitensi hanno assistito al Phelps vs Lochte “duel in the pool” per l'ultima volta su terreno USA. Sebbene lo specialista della vasca da 25 yards, David Nolan, abbia provato a reggere il passo dei fenomeni nelle prime due vasche, la competizione è sempre stata solo tra quei terribili due. Ryan Lochte ha rubato 30 centimetri a Michael Phelps (foto di copertina, dopo l’arrivo, e sotto, con Ryan Lochte prima della partenza),subito nel tuffo, ma il GOAT (Greatest Olympian of All Time) non c'è stato. Ha toccato per primo al termine della frazione a farfalla (25.05 a 25.19), ha subito il nuovo scippo di 30-40 centimetri a causa della famigerata subacquea a dorso di Lochte al quale ha reagito con una nuotata aggressiva conquistando il primo touch alla piastra pure ai 100 metri (53.96 vs 54.03). Qui le parti si sono invertite, Phelps ha preso vantaggio su Lochte nella fase di apnea e questi lo ha avvicinato nella rana nuotata. Ai 150 Phelps 1:27.64, Lochte 1:27.83 e i giochi erano fatti: Lochte non ha mai battuto Phelps partendo in svantaggio l'ultima vasca. I crono conclusivi lo confermano, lo Squalo di Baltimora 1:55.91, l'eterno rivale 1:56.22. Gara spettacolare, ma alle Olimpiadi si dovrà fare di meglio per battere il nipponico, Kosuke Hagino, 9-10 anni più giovane del duo a stelle e strisce. Terzo David Nolan, 1:59.09.

RYAN LOCHTE - MICHAEL PHELPS

L'ultima finale di giornata si collega a quanto è avvenuto a poche ore di distanza nell'emisfero australe, nella terra dei canguri. Le americane si rallegrano di avere una numero uno capace di realizzare il proprio record personale, Abbey Weitzeil, 53.28 (foto sotto), non distante dal record nazionale gommato e che alle sue spalle si presentino 6 atlete tra 53.5 e 53.9 (Simone Manuel 53.52, poi Amanda Weir, Lia Neal, Allison Schmitt, Dana Vollmer, Katie Ledecky). La realtà è che i tempi realizzati valgono ben poco, essendo appena sufficienti per raggiungere il podio planetario.

ABBEY WEITZEIL

In sostanza, stavolta non basterà una grande prova d'insieme per sopravanzare le australiane, guidate da Cate Cambell (foto sotto), che poche ore fa ha centrato il record mondiale dei 100 stile libero, 52.06 (24.89 - 27.17), battendo di un solo centesimo il primato della tedesca Britta Steffen, realizzato con costume gommato. Al suo fianco, peraltro, vi sono la sorella Bronte, campionessa mondiale in carica di 50 e 100 stile, ed Emma McKeon, che detiene il quarto crono mondiale del 2016, 52.80. La quarta frazionista diventa abbastanza irrilevante.

CATE CAMPBELL AUS

È necessario, infine, effettuare un'ultima breve considerazione. Phelps, mezz'ora dopo la finale dei 200 misti, ha nuotato la semifinale dei 100 farfalla. Si è qualificato, con il sesto tempo (!), 51.83, ma non lo abbiamo mai visto perdere metri rispetto alla concorrenza nella seconda vasca, come invece è accaduto in questa occasione. Probabilmente era ancora affaticato dalla prova da poco conclusa e auspichiamo che non abbia problemi a qualificarsi nei 100 farfalla, ma il recupero delle energie di un Phelps 31enne non è rapido quanto quello che ci siamo abituati a vedere, a Rio la gestione dello sforzo sarà fondamentale.

 

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