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Il Congresso della FINA svoltosi oggi a Doha, in Qatar, ha eletto Husain Al-Musallam, primo vice presidente della FINA uscente, nuovo presidente della FINA stessa. Il kuwaitiano succede nella carica all’uruguayano Julio Cesar Maglione che ha mantenuto questo ruolo per dodici anni, a partire dal Congresso FINA di Roma del 2009. Al-Musallam è stato eletto con 302 preferenze, 7 voti contrari e 10 astenuti.
L'elezione di Al-Musallam (nella foto di copertina con il nuovo direttore esecutivo), unico candidato alla carica, è stata una formalità. Al-Musallam era stato candidato dall'Asia Swimming Federation. Da notare che per alcuni anni la federazione nuoto del Kuwait era stata sospesa dalla FINA per irregolarità così come il Comitato Olimpico del Kuwait era stato sospeso dal Comitato Olimpico Internazionale.
Il Congresso si è svolto con un formato ibrido per consentire ai delegati sia di partecipare di persona sia di connettersi virtualmente.
È stato anche mostrato un videomessaggio del presidente del Comitato Olimpico Internazionale Thomas Bach, che lodava il contributo di Maglione allo sport e al Movimento Olimpico.
Era presente al Congresso anche lo sceicco Ahmad al-Fahad al-Sabah, mentore di Al-Musallam, che si è autosospeso come membro del CIO e si è dimesso dal suo ruolo di presidente dell'Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali (ANOC) perché coinvolto in un caso giudiziario in Svizzera (e negli Stati Uniti) con accuse di falsificazione e corruzione. Come presidente del Consiglio Olimpico dell'Asia lo sceicco Ahmad ha consegnato a Maglione il premio dell'Ordine al Merito dell'organizzazione.
Il Congresso ha poi eletto in blocco 16 membri del Bureau FINA provenienti dalle organizzazioni continentali. Dall'Africa sono stati eletti il sudafricano Sam Ramsamy, il marocchino Zouheir El Moufti, l'ugandese Ronald Rukare e il senegalese Mohamed Diop; dalle Americhe Juan Carlos Orihuela del Paraguay, Errol Clarke delle Barbados, Cheryl Gibson del Canada e Dale Neuburger degli Stati Uniti; dall’Asia il cinese Jihong Zhou, Taha Al Kishry dell'Oman e Andrey Kryukov del Kazakistan; l’Europa, oltre a Paolo Barelli, ha espresso lo spagnolo Fernando Carpena, il greco Dimitris Diathesopoulos e il britannico David Sparkes; l’australiano Matthew Dunn è stato l'unico rappresentante dell'Oceania. Un totale di 316 voti ha approvato i candidati, con un solo voto contrario e due astenuti.
Ramsamy e Dunn sono stati confermati rispettivamente primo e secondo vicepresidente della FINA, con i restanti posti di vicepresidente assegnati di diritto a Zhou, Orihuela e Paolo Barelli, in quanto presidenti delle organizzazioni continentali.
Nel Bureau sono stati eletti altri 8 membri “at large”: Doreen Tiborcz delle Mauritius, Algernon Cargill delle Bahamas, Veronice Stanham dell'Uruguay, Daichi Suzuki del Giappone, Virenda Nanavati dell'India e Romani Katoa delle Isole Cook.
Per l’Europa sono stati eletti i due candidati che in sede LEN si erano opposti a Barelli, l'olandese Erik Van Heinjigen e il portoghese Antonio Silva. A farne le spese l'ucraino Andrey Vlaskov. Van Heinjigen e Silva hanno ottenuto rispettivamente 275 e 267 voti, per Vlaskov 62 voti.
Secondo lo Statuto della FINA, il Presidente del Comitato Atleti FINA Penny Heyns è anche membro d'ufficio del Bureau, con diritto di voto. Infine, altri quattro membri sono stati cooptati per il Bureau, come rappresentanti dei paesi che organizzano le prossime edizioni dei Campionati Mondiali FINA e dei Giochi Olimpici: Khaleel Al Jabir (QAT), Gilles Sezionale (FRA), Vladimir Salnikov (RUS) e Balasz Furjes ( HUN). Al Musallam ha inoltre proposto la nomina Julio Maglione a presidente onorario a vita della FINA. Il Congresso ha approvato e Maglione diventa il secondo presidente onorario a vita della FINA dopo Mustapha Larfaoui (che lo è dal 2009, dopo 21 anni di presidenza della FINA).
L’americano Dale Neuburger, tesoriere ad interim, è stato confermato nella carica di tesoriere della FINA.
Brent Nowicki (foto sotto), avvocato americano ed ex legale presso la Corte Arbitrale dello Sport (CAS), dove era entrato nel 2013 e di cui fino a poco tempo fa era stato Consigliere Delegato e Capo della Divisione Antidoping, è stato nominato nuovo direttore esecutivo della FINA, in sostituzione di Cornel Marculescu, dimessosi dopo 35 anni di carica. Nowicki, che è nuovo nel nuoto, hadichiarato di avere giocato a lacrosse. L’arrivo di Nowicki mette fine alla guida temporanea di Marcela Saxlund, uruguayana, per decenni assistente e vice di Marculescu: dunque, non sarà lei la prima donna a ricoprire il ruolo di direttore della FINA.
Al-Musallam ha affermato che la FINA ha ricevuto "candidature eccezionali" per la posizione chiave di direttore esecutivo ma che Nowicki si è distinto dagli altri candidati. Da parte sua Nowicki ha promesso di collaborare con le federazioni nazionali per fornire un "servizio di prima classe" ai membri FINA. Poi ha fatto le seguenti affermazioni: “Intendo portare alla FINA la mia esperienza nel mondo del diritto, degli affari e la mia passione per lo sport”. Farò del mio meglio per attuare le decisioni di questo Congresso, dell'Ufficio di presidenza e dell'esecutivo, oltre a lavorare a fianco dei nostri comitati, gestire gli affari del segretariato della FINA e bilanciare gli interessi e le voci dell'intera famiglia FINA”. “Tutte le discipline dell'acquatica; tuffi, high diving, nuoto artistico, pallanuoto, nuoto e nuoto in acque libere, rimarranno al centro della mia attenzione”. “Mi impegno a lavorare con le nostre federazioni nazionali, il CIO, l'ANOC, l'ASOIF e altri organismi sportivi per unificare i nostri interessi sportivi. “Insieme troveremo nuovi modi per far crescere il nostro sport, fornire un servizio di prima classe a tutti i nostri membri, impegnarci in entusiasmanti opportunità di partnership e far progredire i nostri programmi educativi e di protezione degli atleti”. Belle parole, vedremo i fatti.
Infine, Al-Musallam ha annunciato di volere istituire una serie di comitati di riforma per valutare potenziali cambiamenti all'organo di governo. I comitati di riforma valuteranno comunicazione, marketing, governance, antidoping, parità di genere, grandi eventi e sviluppo dello sport. Già insediato il comitato di riforma generale che è presieduto da Francois Carrard, l’avvocato svizzero nominato dalla FINA nel 2016 per intraprendere una revisione in tutti gli aspetti della loro governance. Carrard, già consulente legale della FINA, sarà supportato dal britannico Jack Buckner, dal kuwaitiano Abdullah Al Hayyan, dall'ugandese Moses Benon Mwase, dal sudafricano Raymond Hack, dallo svizzero Michele Bernasconi, dall'australiano Darren Kane e dallo statunitense Joseph Degroff.
Il nuovo corso della FINA parte secondo vecchi schemi collaudati: il simulacro democratico poggia su incarichi, prebende e vantaggi distribuiti a pioggia ai delegati e alle federazioni nazionali da essi rappresentate in cambio dell’approvazione di decisioni prese e di giochi fatti da poche persone.
La conferma di Dale Neuberger come Tesoriere (a suo tempo, dopo essere stato accusato di conflitto di interessi aveva annunciato di non ricandidarsi alla FINA, tanto che la federazione nuoto degli Stati Uniti – USA Swimming - aveva designato Janet Evans al suo posto ma l’ex campionessa si era fatta presto da parte dopo aver fiutato l’aria che tirava) e la nomina di Nowicki come direttore esecutivo assicurano agli Stati Uniti le due posizione di maggior potere, e consentono loro di controllare la FINA in modo ancora maggiore di quanto già non erano abituati a fare.