Direttore Responsabile: Camillo Cametti

Altro | FINA 

Losanna, Giovedì 29 Giugno 2017 - Barelli vs FINA/La decisione del CAS

BARELLI VS FINA: CAS, verdetto scandaloso

La Corte Arbitrale dello Sport di Losanna si dichiara incompetente e suggerisce che nessuno può contestare una decisione presa dalla FINA, e di essere obbligata a respingere o, addirittura, a rifiutare di prendere in considerazione una denuncia basata su violazioni del Codice etico FINA. La dichiarazione di Barelli.

  • Share
Paolo Barelli

Sembrava che la Corte Arbitrale dello Sport di Losanna (CAS), in altre parole il tribunale internazionale dello sport, dovesse pronunciarsi sulla denuncia presentata da Paolo Barelli per chiedere un giudizio sulle gravi violazioni del codice etico FINA soltanto dopo lo svolgimento del Congresso elettivo FINA, in programma il 22 luglio prossimo, a Budapest. Invece, a sorpresa, la CAS si è pronunciata oggi e, in quello che è sembrato un intervento a gamba tesa contro Barelli, ha stabilito la propria incompetenza sul caso, e la non capacità giuridica di Barelli, o, in termini generali, di chicchessia ad appellare una decisione della FINA, ancorché palesemente in contrasto con il codice etico della stessa, gravemente violato.

In pratica, con una decisione sconcertante, la CAS ha stabilito che le decisioni prese dalla FINA sono comunque non censurabili.

Non è la prima volta che la CAS emette verdetti poco convicenti – lo ha fatto anche in materia di doping –, e non sarà l’ultima.

Deluso ma non domo Paolo Barelli ha immediatamente rilasciato una dichiarazione, in inglese, diffusa urbi et orbi.

Ve ne proponiamo di seguito la traduzione italiana.

 

Dichiarazione di Paolo Barelli

“Ho ricevuto la decisione della Corte Arbitrale per lo Sport (CAS) relativa alla sua determinazione sulla questione della mia capacità di appellarmi alla CAS per  decisioni adottate dal Ethics Panel e dagli Organi Esecutivi della FINA.

Mi sono rivolto alla CAS per chiedere un giudizio contro alcuni dirigenti apicali della FINA e le loro determinazioni che palesavano gravi violazioni del codice etico FINA.

Purtroppo, la CAS non è riuscita a trovare ragioni all'interno del quadro costituzionale della FINA per consentirmi di perseguire i miei ricorsi oltre la fase di valutazione dei meriti. Ciò è deludente in quanto suggerisce che nessuno può contestare una decisione presa dalla FINA, di respingere (o addirittura rifiutare di prendere in considerazione) una denuncia basata su violazioni del Codice etico FINA.

Dopo aver fallito con i suoi tentativi di soffocare i miei appelli con argomenti che affermano che il CAS non ha competenza di pronunciarsi sui ricorsi, la FINA ha continuato con la sua ricerca di interrompere i ricorsi nelle fasi procedurali preliminari.

Ora la FINA ha avuto successo nel bloccare la miaazione, attraverso i suoi argomenti relativi alla mia mancanza di posizione tecnica e legale per portare i ricorsi; così le decisioni che ho contestato non saranno ora soggette ad una valutazione di merito indipendente.

Come indicato nel mio Manifesto, rilasciato il 27 giugno 2017, uno dei Sette Driver fondamentali per il cambiamento che propongo è quello di cercare di migliorare la buona governance e di aumentare la trasparenza all'interno della FINA, soprattutto ai livelli amministrativi superiori.

Data la natura delle accuse presentate nei reclami, riguardanti la condotta dei signori Husain Al Musallam e Dale Neuburger, non sono stato, e non sono, disposto a consentire alla FINA di sopprimere tali denunce per evitare di effettuare una valutazione equa, trasparente, imparziale e procedurale denunce, contestazioni. Questa è stato, e rimane, la motivazione chiave dietro i miei appelli al CAS.

 All'interno della sua decisione scritta, il CAS osserva che i motivi retrostanti i ricorsi sono "cause nobili", ma che tali motivazioni virtuose non costituiscono di per sé una condizione tecnica e legale per portare avanti gli appelli.

È una circostanza sfortunata e deludente che la FINA abbia cercato di soffocare i miei appelli - come ha fatto con le denunce relative ai signori Al Musallam e Neuburger – basandosi su cavillli procedurali, anziché consentire a un panel arbitrale indipendente di esaminare le decisioni di un organo governativo mondiale che comprende accuse di violazioni di principi etici da parte dei propri dirigenti di alto livello.

L'evidente mancanza di responsabilità e trasparenza ai livelli più alti della FINA, esacerbata dall'incertezza costituzionale, riguardano aspetti dell'attuale quadro costituzionale della FINA.

Non tollererò questa posizione insoddisfacente e non permetterò al nostro sport di subire il danno di reputazione che altri sport hanno subito.

Sto valutando se appellare la decisione del CAS al Tribunale federale svizzero.

La FINA non può essere considerata né il "giudice" né la "giuria" in circostanze in cui si riscontrano seri reclami riguardanti le violazioni del codice etico FINA, in particolare quando le accuse riguardano i suoi dirigenti più alti in carica”.

 

 

Leggi anche...

Tuffiblog