Tecnica del Nuoto.
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La maggior parte delle 33 federazioni internazionali, sentite l’altro giorno in conference call dal presidente del CIO Thomas Bach (in copertina), preferirebbe che la data delle Olimpiadi di Tokyo 2020 restasse quella già stabilità per quest’anno, e cioè fra luglio e agosto del 2021. Una minoranza auspica, invece, l’anticipo fra maggio e giugno, che consentirebbe di evitare le alte temperature estive di Tokyo.
Con una lettera alle federazioni internazionali, datata 25 marzo, Bach ha confermato che la decisione di rinviare le Olimpiadi è stata da lui presa congiuntamente con il primo ministro del Giappone Shinzo Abe, dopo avere consultato l’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La FINA ha fatto sapere che si atterrà disciplinatamente a qualsiasi decisione che il CIO vorrà prendere. Dunque, se le date delle Olimpiadi fossero anticipate a primavera non vi sarebbe alcuna necessità di cambiare quelle stabilite per i Campionati del Mondo – 16 luglio/1 agosto - che, com’è noto, si svolgeranno pure in Giappone, a Fukuoka. Se al contrario in quella finestra si dovessero svolgere le Olimpiadi la FINA e gli organizzatori giapponesi studierebbero delle nuove date per fare svolgere i Mondiali nell’autunno 2021.
Anche il presidente della federazione internazionale di atletica leggera (IAAF) Sebastian Coe ha fatto sapere che la IAAF è pronta a rinviare di un anno i propri Campionati del Mondo, previsti dal 6 al 15 agosto 2021 a Seattle, capitale dell’Oregon.
La decisione circa la nuova data dei Giochi, ha fatto sapere il CIO, sarà presa entro le prossime settimane, dopo avere vagliato tutte le complesse problematiche connesse al rinvio: fra esse il villaggio olimpico (foto sotto) i cui 15.000 appartamenti sono già stati venduti; la qualificazione del restante 43 per cento di atleti (il 57 per cento degli 11.000 atleti olimpici è già qualificato); il rimborso dei biglietti venduti e la rivendita degli stessi per le nuove date; il contraccolpo per il turismo (che ha già chiesto al governo misure di sostegno); la disponibilità degli alberghi nelle nuove date, eccetera.
In attesa della decisione del CIO sulle nuove date c’è anche la LEN. La federazione europea presieduta da Paolo Barelli aveva rinviato i Campionati europei 2020, previsti in calendario dal 10 al 24 maggio, al 17-30 agosto 2020, una data provvisoria che attende o meno conferma.
Il tema doping è sempre attuale. Se da un lato la WADA, presieduta dal polacco Witold Bańka, fa sapere agli atleti di avere modi e mezzi per effettuare i controlli a dispetto del corona virus e delle quarantene, dall’altro c’è chi fra glii squalificati per doping gioisce perché la sua squalifica scadrà prima della prossima data stabilita per i Giochi. Nel nuoto i possibili riammessi sono una ventina. Fra loro l’americano Conor Dwyer, oro olimpico a Rio 2016 con la 4x200 stile libero, il mistista giapponese Hiromasa Fujimori, quarto a Rio, il pluri medagliato veterano sudafricano Roland Schoeman e il russo Ilya Zakharov, oro mondiale 2017 nei tuffi.
Il rinvio è una benedizione anche per quei nuotatori che sarebbero stati impossibilitati a partecipare a causa di malanni fisici che ne hanno impedito, o limitato, la preparazione o che non erano ancora riusciti a ottenere la qualificazione.
L’esempio più eclatante è quello della nuotatrice giapponese Rikao Ikee, diagnosticata di leucemia all’inizio di febbraio del 2019 e tornata in acqua giovedì 26 marzo dopo 406 giorni. L’eclettica Ikee aveva vinto sei medaglie d’oro agli ultimi Giochi Asiatici, a Giacarta nel 2018, ed era la più grande speranza di podio del Giappone nel nuoto femminile. La diciannovenne campionessa è stata dimessa dall’ospedale a gennaio e ora su Instagram ha annunciato la notizia del suo ritorno in acqua (foto sotto) dopo avere ottenuto il nulla osta medico. "Mi sento bene e sono felice oltre ogni dire”, ha postato. L’augurio è che la guarigione della Ikee, scelta come immagine per un poster promozionale delle Olimpiadi, sia completa e che il tempo a sua disposizione sia sufficiente per tornare in piena forma. Altrimenti, ha dichiarato, lavorerà per essere a Parigi nel 2024.
Per altri, invece, il rinvio non è una buona notizia. E se c’è chi, come Federica Pellegrini, la prende con filosofia e assicura di volere partecipare anche fra un anno, c’è anche chi aveva puntato tutto su questa stagione per disputare la sua ultima olimpiade, come Tania Cagnotto (e con lei Francesca Dallapè), ora piuttosto dubbiosa.
Per tutti, ovviamente anche per gli azzurri, c’è la necessità di riformulare piani e programmi di preparazione e, per quelli che non ce l’hanno ancora fatta, di ottenere la qualificazione per i Giochi.