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Sul fronte sempre caldo del doping finalmente una buona notizia: nel 2014 il numero dei positivi è diminuito del 10 per cento nonostante un aumento dei test eseguiti. Lo ha detto la WADA, l’Agenzia Mondiale Anti Doping (https://www.wada-ama.org/ ), presentando le cifre.
Nel 2014 sono stati analizzati dai 32 laboratori autorizzati sparsi nel mondo 283.304 campioni rispetto ai 269.878 del 2013. La positività è stata riscontrata in 3.866 campioni, l’1,36 per cento del totale. Nei due anni precedenti i casi positivi erano stati superiori del 10 per cento.
Secondo David Howman, Direttore Generale della WADA (nella foto) il numero dei “bari” è diverso, anche in percentuale, da sport a sport. Ad esempio, nel Calcio si sono riscontrate 144 positività su 31.242 test, lo 0.5 per cento.
Nell’Atletica, a dispetto dei servizi scandalistici delle televisione tedesca ARD, i casi positivi sono stati l’1 per cento, su 25.830 test. Il Ciclismo ha condotto 22.741 test, gli Sport Acquatici governati dalla FINA 12.120: per questi ultimi in percentuale i casi positivi sono stati pressoché irrilevanti.
Fra gli sport olimpici le percentuali più elevate sono state riscontrate nel Sollevamento Pesi (1,9 pe cento), nell’Equitazione (1,8), nel Golf (1,6) e nella Boxe (1,3). Il record mondiale di dopati lo detiene il Body Building, sport non olimpico, con il 13,7 per cento di risultati positivi. Ma nessuno sport, olimpico o meno, è esente dal fenomeno doping, nemmeno il Bridge o le Freccette.
Nel 48 per cento dei casi le sostanze dopanti erano gli steroidi anabolizzanti, seguiti dagli stimolanti (15%) e dagli agenti mascheranti (13%).
In testa alla lista dei Paesi più testati c’è la Cina, con 13.180 test, seguita a ruota dalla Russia con 12.556 test, attualmente sotto tiro con accuse di doping sistematico. Seguono Germania (9073), Francia (7434), Stati Uniti (7.167), Italia (6.506) e Gran Bretagna (5.610).