Tecnica del Nuoto.
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Donald Trump sarà contento. Nella quinta serata dei Mondiali di nuoto i suoi mantra – “America first” e “Make America great again” – sembrano tradursi in realtà. I nuotatori statunitensi vincono 3 medaglie nelle prime due finali, entrambe maschili: oro nei 400m misti con Chase Kalisz; oro e argento nei 100m stile libero con Caeleb Dressel e Nathan Adrian. Il terzo oro, su cinque finali, arriva con la staffetta 4x200m stile libero, dopo che due nuotatrici latine, la brasiliana Etiene Medeiros e la spagnola Mireia Belmonte avevano vinto rispettivamente i 50m dorso e i 200m farfalla.
Finali
Si comincia con quella d’oro di Chase Kalisz, 23 anni, che vince i 400m misti in 1:55.56, primato personale (prec. 1:55.88) infliggendo al giapponese Kosuke Hagino, campione olimpico a Rio, quasi mezzo secondo di distacco; 1:56.01 il crono del nipponico. Dunque, rispetto alle Olimpiadi ruoli invertiti fra i due che fanno vivere la gara con duello serrato. Nel finale il cinese Shun Wang si avvicina e vince il bronzo in 1:56.28, come alle Olimpiadi. In pratica sul podio di Budapest gli stessei nuotatori che lo salirono a Rio. Per gli Stati Uniti questo di Kalisz è l’ottavo oro consecutivo in questa gara, dopo i 3 di Michael Phelps e i 4 di Ryan Lochte (in copertina, in una foto di repertorio, Phelps e il suo erede Kalisz).
Si prosegue con l’1-2 di Caeleb Dressel e Nathan Adrian nei 100m stile libero rispettivamente oro in 47.87 e argento in 47.87. Entrambi portatori di nomi biblici, assai raro oggigiorno quello Dressel, che, evidentemente, hanno portato bene. Bronzo al francese Mehdy Metella in 47.89 (+ 2 centesimi rispetto ad Adrian); fu quinto a Kazan. Soltanto quarto, in 47.92, l’australiano Cameron Mc Evoy, argento nel precedente mondiale.
Bella la finale dei 50m dorso femminili vissuta sul duello fra la cinese Yuanhui Fu e la brasiliana Etiene Medeiros. Vince quest’ultima, in 27.14, record americano, a 8 centesimi dal record mondiale della cinese Jing Zhao, risalente a Roma 2009 (991 punti FINA). La Medeiros precede la Fu, che tocca in 27.15, di un solo centesimo. L’eterna bielorussa Aliaksandra Herasimenia, 32 anni, torna sul podio di questa gara dopo oltre un decennio – lo salì anche a Melbourne 2007 – per mettere al collo la medaglia di bronzo con 27.23, tempo che uguaglia il record europeo. Primato continentale, dell’Oceania, anche per l’australiana Emily Seebohm, quarta in 27.37.
Colpo da KO della spagnola Mireia Belmonte, 27 anni, nei 200m farfalla che vince in 2:05.26 sconfiggendo Katinka Hosszu grazie a un’ultima vasca irresistibile. Davanti al proprio pubblico la magiara ce l’ha messa tutta, partendo veloce e virando per prima ai 100 metri. Ma ai 150 la Belmonte era già passata al comando, e non l’avrebbe più lasciato.
Nella staffetta 4x100m stile libero femminile gli Stati Uniti, con Katie Ledecky in ultima frazione difendono con successo il titolo vinto nelle tre precedenti edizioni dei campionati. La formazione americana, anche campionessa olimpica nel 2012 e nel 2016, vince in 7:43.39, sulla Cina (7:44.96) che fu bronzo a Kazan, l’Australia (7:48.51) argento olimpico a 2012 e 2016, e la Russia (7:48.59). In ultima frazione bella la lotta per la medaglia di bronzo fra la giovane australiana Titmus e la giovane russa Openysheva, dai nomi simili, Ariarne e Arina. Al cambio Arina parte davanti con Ariarne cocciutamente a inseguire: dopo una lotta esasperata nell’ultima vasca riuscirà a coronare con l’ultima bracciata, riuscendo a toccare 8 centesimi prima dell’avversaria.
Semifinali
100m stile libero femminili. Il miglior tempo è dell’incontenibile svedese Sarah Sjostrom, 52.44. Vanno in finale tutte le migliori: il secondo e terzo crono per le americane Simone Manuel, campionessa olimpica, e Mallory Comerford, rispettivamente in 52.69 e 52.85. Poi la danese Pernille Blume, 52.99, la campionessa uscente, l’australiana Bronte Campbell, 53.04, la co-campionessa olimpica di Rio, la canadese Penny Oleksiak, 53.05, la campionessa olimpica 2012 Ranomi Kromowidjojo, 53.09, e l’australiana Emma McKeon, 53.20. Federica Pellegrini è ottava nella seconda semifinale, 15esima nel ranking, in 54.26
200m rana maschili. Luca Pizzini è bravo e sfortunato. Si migliora a 2:08.95, è quinto nella prima semifinale ma nono nel ranking, escluso per 15 centesimi. L’ultimo tempo valido è di Nic Fink (USA), 2:08.80. Il miglior tempo è nuovamente del russo Anton Chupkov che, con 2:07.14, stabilisce il nuovo record dei Campionati. A 30 centesimi lo segue il primatista del mondo, il giapponese Ippei Watanabe con 2:07.44. Terzo tempo per Ross Murdoch, con 2:07.72. Soltanto 11°, in 2:09.61, il campione uscente, il tedesco Marco Koch.
200m rana femminili. Il miglior tempo è della sempre sorridente russa Yulia Efimova, con 2:21.49; 37 centesimi meglio dell’americana Bethany Galat, 2:21.86. Poi Taylor McKeown (AUS) 2:22.10, Jinglin Shi (CHN) 2:23.17, Kierra Smith (CAN) 2:23.18 e Jessica Valls (ESP) 2:23.49, Molly Renshaw (GBR) 2:23.51. Da ultima, entra per il rotto della cuffia la campionessa olimpica Lilly King (USA) che, con 2:23.81, precede di un centesimo l’altra britannica Jocelyn Kate Olyvett, 2:23.82.