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Losanna, 19 Aprile 2016 – Olimpiadi nel mirino

STADIO ACQUATICO: l’ira di Maglione

In una intervista all’Aips il presidente della Fina accusa gli Organizzatori di non avere mantenuto gli impegni assunti per la realizzazione della sede principale dei Giochi Acquatici: criticate la diminuita capienza dell’impianto rispetto al progetto originario, l’assenza dell’impianto di condizionamento dell’aria, e per la piscina dei tuffi la mancanza di tetti retrattili e di un’adeguata illuminazione.

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In un’intervista condotta dalla giornalista Sonja Nikcevic e pubblicata sul sito dell’Aips, l’Associazione Internazionale Stampa Sportiva, il presidente della Fina Julio César Maglione ha lamentato carenze strutturali nella realizzazione dello Stadio Acquatico Olimpico, dove attualmente è in corso il Test Event di nuoto, denunciando il mancato rispetto di alcuni impegni a suo tempo sottoscritti dal Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici di Rio de Janeiro. Di seguito proponiamo l’intervista integralmente.

“A poco più di tre mesi all’inizio delle Olimpiadi di Rio, il presidente della Fina Dr. Julio Maglione è stato l'ultimo presidente di federazione internazionale a criticare gli organizzatori per le evidenti carenze nelle sedi di gara e per una serie di promesse non mantenute.

La capienza ridotta dello Stadio Olimpico Acquatico, sede principale dei Giochi per quanto riguarda le discipline governate dalla Fina, la mancanza di tetti retrattili e di un efficiente impianto per l’aria condizionata e la carenza di un adeguato impianto di illuminazione  sono solo alcune delle questioni espresse dal Presidente della FINA.

L'uruguaiano ha spiegato che lo Stadio Olimpico Acquatico di Rio ha una capienza massima di 15 mila spettatori. Una carenza sorprendente dal momento che alle Olimpiadi di Sydney, nel 2000, gli eventi acquatici hanno attirato 18 mila spettatori, e che grandi folle, nell’ordine di 17.000-18.000 spettatori, si sono registrate anche nelle tre Olimpiadi successive, ad Atene, Pechino e Londra.

Su questi numeri – una capienza per18.000 spettatori - era stato siglato anche l’accordo inziale mentre ora ci troviamo con una capienza di 14.000, forse 15.000, spettatori.

"I nostri eventi di test hanno anche dimostrato che le colonne all'interno dell’ambiente impediscono a un numero importante di spettatori di vedere le gare correttamente, il che significa che la capienza realistica non sarà superiore ai 13.000 spettatori", ha detto il dottor Maglione.

"Questa è anche la prima volta che tre eventi chiave – tuffi, nuoto sincronizzato e pallanuoto - saranno tutti tenuti nella stessa piscina", ha aggiunto Maglione.

L’ 81enne Presidente della Fina ha anche espresso insoddisfazione per il fatto che lo Stadio Olimpico Acquatico di Rio sarà una sede temporanea, scelta che non si è dimostrata essere la soluzione ideale ai precedenti Giochi. Le vasche (sulla cui qualità non si discute) sono costruite da Myrtha, la società che ha fornito anche le piscine temporanee per le Olimpiadi del 1996, 2008 e 2012.

"Il Comitato Organizzatore ci ha assicurato che le piscine provvisorie sono meglio perché poi saranno smontate e rimontate in regioni più povere del Brasile, ma questo non è ciò che è stato inizialmente concordato."

Il Dr. Maglione ha anche sottolineato come il Maria Lenk Aquatics Center di Barra da Tijuca, sarà senza un tetto provvisorio, nonostante una parecchi eventi di tuffi siano in programma nelle ore serali, quando la luce sarà più scarso. "La Fina non è contenta della situazione. Un tetto retrattile temporaneo era stato promesso nella fase iniziale ma ci è stato detto che non ci sarà", ha dichiarato Maglione.

Il Maria Lenk Aquatics Center ha avuto anche una serie di problemi elettrici e di interruzioni di corrente nella fase iniziale dell'anno, un problema espresso anche dalla Federazione Internazionale di Ginnastica (FIG) all'Assemblea Generale Sportaccord.

Si è molto discusso sulle acque inquinate della Baia di Guanabara, ma il Presidente Maglione non è preoccupato per gli eventi di nuoto in acque libere: "Abbiamo fiducia i rapporti positivi della Organizzazione Mondiale della Sanità. Le acque di nuoto in acque libere sono pulite. Il problema è molto più grande per vela e canottaggio “.

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