Tecnica del Nuoto.
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Quarta giornata, serata magica. In programma due delle finali più attese, quelle delle sfide incrociate fra grandi protagonisti: i 200 farfalla maschili e, prima, i 200 stile libero femminili. Entrambe sono vinte da nuotatori degli Stati Uniti, i due più forti e vincenti di sempre: Michael Phelps - e la sua erede al femminile, la straordinaria Kathleen Ledecky.
Per l’Italia solo delusioni, con Federica Pellegrini fuori dal podio (in copertina, delusa e sconcertata dopo l’arrivo) e Luca Dotto fuori dalla finale dei 100 metri stile libero.
SF – 100 STILE LIBERO maschili
Nathan Adrian vende cara la pelle. Il campione olimpico di Londra 2012 è più che deciso a difendere la sua corona. Questa sera ha reagito da par suo alla distrazione in batteria, che avrebbe potuto risultargli fatale (16° crono di ingresso alle semifinali) e ha vinto la prima semifinale in 47.83, tempo che resterà il migliore anche dopo la seconda semifinale.
Sotto 48, nella prima semifinale, anche Cameron McEvoy (AS), con 47.93, e Caeleb Dressel (USA), con 47.97. Quarto tempo per il russo-americano Vladimir Morozov con 48.26 (primo ai 50 metri).
Luca Dotto peggiora 2 centesimi rispetto al mattino e chiude 7° in 48.49. Nessuna speranza di finale per lui, finirà al 13° posto.
Kyle Chalmers (AUS) vince la seconda semifinale in 47.88, secondo tempo di qualificazione. Subito dopo tocca Santo Condorelli (CAN) 47.93, poi il belga Pieter Timmers 48.14, e il britannico Duncan Scott 48.20. Il brasiliano Marcelo Chierighini, primo a metà gara, chiude in 48.23, ultimo tempo di ingresso in finale. E’ felicissimo. Aizza il pubblico che risponde celebrandolo come un eroe. Dotto è 13°.
F – 200 STILE LIBERO femminili
Federica Pellegrini ritorna all’antico ma stasera è la tattica sbagliata. E’ settima ai 50 metri (27.09), addirittura ottava ai 100 in 56.45, recupera tre posizioni ed è quinta ai 150 metri con 1:25.84; percorre l’ultima vasca in 29.34efficace ma non furiosa come al solito; recupera un’altra posizione; non è abbastanza, nonostante la Mc Keon che le sta davanti chiuda in 29.75 (+0,41); così finisce quarta in 1:55.18. Fede progredisce di un posto rispetto al quinto di Londra 2012. Non è quello che voleva, né quello che tutti si aspettavano.
Infatti, oltre che dalla straordinaria Katie Ledecky, che vince la sua seconda medaglia d’oro in 1:53.73, e dalla possente svedese Sarah Sjostrom, seconda in 1:54.08, e questo esito veniva contemplato dagli esperti, Fede è preceduta anche dall’australiana Emma McKeon che si migliora a 1:54.92 (sotto le tre nuotatrici sul podio). Un vero peccato soprattutto se si pensa che al Sette Colli la Pellegrini aveva nuotato in 1:54.55.
Per vedere la Pellegrini stasera allo Stadio Olimpico Acquatico erano venuti molti italiani, compreso il membro del CIO ed ex presidente del CONI Franco Carraro, e il segretario generale del CONI Roberto Fabbricini. Carraro premia le medagliate assieme a Paolo Barelli, segretario della FINA. Come tutti, anche loro speravano in un esito diverso.
F – 200 FARFALLA maschili
Ma la sfida delle sfide era sui 200 farfalla maschili. Michael Phelps aveva rosicato per quattro anni a causa della sconfitta patita a Londra 2012 per mano del sudafricano Chad Le Clos. Questa è stata una delle ragioni che lo hanno convinto a rientrare, dopo aver chiuso con le competizioni al termine di Londra 2012. Si aggiunga che da quando Phelps è rientrato Le Clos non ha smesso di provocarlo, dicendo che l’avrebbe battuto ancora.
Non è stato così. Phelps (foto sopra), più pimpante che mai, non lascia spazi ad altri, né dubbi sull’esito finale della sfida. Le Clos, invece, appare subito in difficoltà e non riesce mai a inserirsi nella lotta per le medaglie. Così mentre Michael Phelps si avvia all’agognato trionfo, in 1:53.36, Le Clos deve rassegnarsi al quarto posto, in 1:54.06. Davanti a lui anche il giapponese Masato Sakai, in 1:53.40, a soli 4 centesimi da Phelps, e l’ungherese Tamas Kenderesi, con 1:53.62 (sotto il podio).
Quinto l’altro giapponese Daiya Seto, in 1:54.82. Niente podio per il veterano magiaro Laszlo Cseh che dopo 100 metri crolla e chiude al 7° posto, con 1:56.24.
Sul podio Phelps non potrebbe essere più felice, ne più applaudito. La sua gioia è condivisa dalla moglie, che lo accarezza amorevolmente, dal figlioletto che prende in braccio e bacia, dalla mamma che piange, e dalla sorella (foto sotto).
Immagini tenere e commoventi. Se la gara è memorabile, il dopo gara forse lo è di più. Ma la serata di Phelps non finisce qui; in chiusura lo aspetta il suo terzo oro di Rio, nella staffetta 4x100 stile libero.
SF – 200 FARFALLA femminili
Il miglior tempo, 2:05.66, è dell’australiana Madeline Grove; il secondo di Mireia Belmonte (ESP), 2:06.06. Poi tre asiatiche: la cinese Ylin Zhou 2:06.52, la giapponese Natsumi Hoshi 2:0.74, l’altra cinese Yufei Zhang 2:06.95. Poi, sopra 2:07, le americane Hali Flickinger (2:07.02) e Cammile Adams (2:07.22) e l’australiana Brianna Trossel (2:07.19).
SF – 200 RANA maschili
Luca Pizzini si preclude l’ingresso in finale peggiorandosi: chiude in 2:11.53 (2:11.26 in batteria), al14° posto. Non era questo che ci voleva.
Con i primi cinque racchiusi in 78 centesimi, dal 2:07.22 del giapponese Ippei Watanabe al 2:07.99 dell’americano Kevin Cordes, si preannuncia una finale aperta, con molti pretendenti al podio.
F – 200 MISTI femminili
E’ un duello a due fra Katinka Hosszu e Siobhan Marie O’Connor ma l’esito è scontato. La britannica regge il confronto solo nella prima frazione a farfalla; poi la magiara s’invola a dorso, tiene a rana e a stile libero, e vince in 2:06.58, record olimpico, terzo oro personale a Rio (dopo quelli dei 400 misti e dei 100 dorso). Argento per la O’Connor in 2:06.88. Bronzo per Maya Dirado (USA) con 2:08.79. Ultima, con 2:13.56, la campionessa di Londra 2012, la cinese Shiwen Ye (2:07.57 a Londra’12).
F – STAFFETTA 4X200 maschile
Vincono gli Stati Uniti con Michael Phelps in ultima frazione che da il cambio a un Ryan Lochte dai capelli platinati. Per Phelps è apoteosi. Lasciatelo dire, Phelps è il più grande atleta di sempre, non solo nel nuoto ma in tutti gli sport. Tanti paesi del mondo non hanno vinto alle Olimpiadi quanto lui: 25 medaglie in tutto, 21 d’oro. Finora, perché altre gare lo attendono qui a Rio.
L’ordine di arrivo: Stati Uniti 7:00.66, Gran Bretagna 7:03.13, Giappone 7:03.50, Australia 7:04.18, Russia 7:05.70, Germania 7:07.28, Olanda 7:09.10 e Belgio 7:11.64. Così il quartetto degli Stati Uniti: Conor Dwyer 1:45.23, Francis Haas 1:44.14, Ryan Lochte 1:46.03, Michael Phelps 1:45.26.
Le fotografie sono di Giorgio Scala e Andrea Staccioli/Deepbluemedia-Inside